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LO SGUARDO DI FRANCESCO SULL’ITALIA PER SUSCITARE LA MISERICORDIA

Enzo Fortunato
Pubblicato il 30-11--0001

FRANCESCANI D’ITALIA AD ASSISI DAL 22 AL 26 FEBBRAIO 2016

Che non ci sia alcun frate al mondo, che abbia peccato, quanto è possibile peccare, che, dopo aver visto i tuoi occhi, non se ne torni via senza il tuo perdono”. Le parole di San Francesco danno il via all’incontro dei francescani d’Italia ad Assisi per la 40° Assemblea generale dell'Unione delle Conferenze dei Ministri Provinciali della famiglia francescana (Minori, Conventuali, Cappuccini e Terz’Ordine Regolare).


Il Santo indica un percorso di vita che non è una separazione dai fratelli, ma un’immersione nella fraternità priva di ogni difesa e attesa nei riguardi degli altri, affondando il bisturi nelle piaghe e nelle pieghe dell’umanità. E’ lo sguardo di Francesco che i religiosi desiderano vivere e trasmettere non solo ad intra per riprendere il cammino in questo anno che celebra gli 800 anni del Perdono di Assisi, ma anche ad extra percorrendo le vie e le piazze del nostro Paese. Strade ciottolose animate da conflittualità. Piazze animate da incontri dove l’illecito diventa lecito, dove la corruzione diventa stile di vita e dove l’essenziale viene perso di vista per dare spazio all’apparenza del piacere, dell’avere e del potere.


Ad aprire l’incontro, che si sta tenendo a Santa Maria degli Angeli dal titolo "Con frate Francesco... testimoni di misericordia" è stato il Presidente dell’Unione, fr. Sabino Iannuzzi. Giornate ricche e intense che aiuteranno i frati a riflettere sulla propria testimonianza di vita e per illuminare le tenebre del cuore e imparare a perdonare. I momenti più attesi saranno le celebrazioni alla Porziuncola e alla Tomba del Santo.


Stiamo vivendo l'assemblea dei ministri provinciali delle famiglie francescane d'Italia all'insegna della misericordia, - ha dichiarato il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti - che si traduce in gesti di perdono e riconciliazione reciproca. Credo sia un segno profetico per tutti i francescani, per la chiesa e per il mondo, sempre più dilaniato dai conflitti”.




E’ stato il neo Arcivescovo di Benevento ed esperto di francescanesimo, Mons. Felice Accrocca, a far notare come “dall’esperienza di misericordia di San Francesco nacque un uomo nuovo, capace di rovesciare i criteri di valore e di giudizio: l’amaro divenne dolce e ciò che prima era aborrito si trasformò in ragione di vita, divenuto egli stesso strumento di misericordia”. Se lo studioso ha posto l’accento sull’esperienza di Francesco, il Vescovo di Assisi, Mons. Domenico Sorrentino, ha evidenziato lo stile dell’annuncio: “la verità va annunciata con grande amore, facendosi carico della sofferenza e delle difficoltà delle persona che ascolta,  accettando le fatiche, la gradualità,  accompagnando  sempre l'annuncio con l’assicurazione dell'amore e del perdono di Dio. La verità del vangelo non è una clava che abbatte, ma una leva che permette di rimettersi in piedi”.


I frati non hanno avuto timore di guardare il loro passato segnato a volte anche da divisioni. E’ stato infatti padre Luciano Bertazzo ad affrontare il tema della “memoria abitata” nel percorrere le tappe e gli appuntamenti della storia francescana che portarono alla bolla di divisione dell’Ordine tra Osservanti e Conventuali nel 1517.  “La memoria del passato - ha dichiarato Bertazzo - serve al presente per un futuro che inizia sin da oggi. Un invito a vivere in modo sinfonico una diversità di percorsi che, tuttavia, si riconoscono e sono partiti dall’unica radice: san Francesco la cui originalità è arrivata fino a noi grazie alle famiglie francescane che riconosco in lui il Padre”.  


Ora quel perdono che inonda la Porziuncola è il frutto di un Francesco che fu capace di gioire della vita, perché ne aveva compreso fino in fondo il valore, sapeva che tutto passa e Dio solo resta. E’ questa la testimonianza credibile dei francescani di ieri, di oggi e di sempre.

Alcuni numeri sulle famiglie francescane:

55 Provinciali delle famiglie francescane

5000 frati in Italia

800 comunità religiose di cui 350 parrocchie

200 giovani postulanti (che iniziano il cammino francescano)

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