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La nostra sfida per la dignità dell’uomo e dell’ambiente

Padre Enzo Fortunato
Pubblicato il 13-10-2019

Affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro. È una sfida di enorme portata che richiede il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali, culturali.

Il contributo di tutti i mondi economici e produttivi e soprattutto la partecipazione dei cittadini. Importante è stato ed è in questa direzione il ruolo dell’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco. Siamo convinti che, in presenza di politiche serie e lungimiranti, sia possibile azzerare il contributo netto di emissione dei gas serra entro il 2050. Questa sfida può rinnovare la missione dell’Europa dandole forza e centralità. E può vedere un’Italia in prima fila. Già oggi in molti settori, dall’industria all’agricoltura, dall’artigianato ai servizi, dal design alla ricerca. Larga parte della nostra economia dipende da questo. I nostri problemi sono grandi e antichi: non solo il debito pubblico ma le diseguaglianze sociali e territoriali, l’illegalità e l’economia in nero, una burocrazia spesso inefficiente e soffocante, l’incertezza per il presente e il futuro che alimenta paure.

Ma l’Italia è anche in grado di mettere in campo risorse ed esperienze che spesso non siamo in grado di valorizzare. Noi siamo convinti che non c’è nulla di sbagliato in Italia che non possa essere corretto con quanto di giusto c’è in Italia. La sfida della crisi climatica è un’occasione preziosa per rimettere in movimento il nostro Paese in nome di un futuro comune e quindi migliore.


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Noi, nei limiti delle nostre possibilità, lavoreremo in questa direzione, senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno. Un’Italia che fa l’Italia, a partire dalle nostre tradizioni migliori, è essenziale per questa sfida e può dare un importante contributo per costruire un mondo più sicuro, civile, gentile. Ci piace ricordare, con Gustav Mahler, che la tradizione è la salvaguardia del fuoco, non la conservazione delle ceneri.

Ecco perché con il fraterno amico Ermete Realacci, con Ettore Prandini, Vincenzo Boccia, Francesco Starace, Catia Bastioli e tanti uomini e donne di buona volontà vogliamo essere visionari e alimentare il Sogno della dignità dell’uomo e dell’ambiente. Animati e incoraggiati dalla guida del Sacro Convento Padre Mauro Gambetti. Gennaio 2020 ci aspetta per sottoscrivere insieme un nuovo manifesto per cambiare l’iniquità della Storia. Corriere della Sera  


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