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COREE: GIOIA E SPERANZA DEI FRANCESCANI PER INCONTRO DUE LEADER. PADRE ENZO: PICCOLI PASSI PER GRANDI GESTI 

Enzo Fortunato Ansa - Panmunjom
Pubblicato il 27-04-2018

Questo articolo, dal titolo "Rapporti tra le due Coree: piccoli passi per grandi gesti", è apparso sul Corriere della sera di oggi a firma di Padre Enzo Fortunato  

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«Qui piantiamo pace e prosperità». Adesso queste parole sono incise sulla roccia: Moon Jae-in, leader della Corea del Sud, e Kim Jong-un, il suo corrispettivo nordcoreano, hanno piantato un albero a sud del confine tra i due Stati, divisi da 65 anni e da milioni di morti. Ai piedi del pino, simbolo dei migliori auspici per la penisola, c’è il masso su cui è scolpita la frase che attendevamo: sono questi gli incontri in cui speriamo, questi i gesti che auspichiamo. Parole, incontri e gesti capaci di sprigionare una nuova alba sull’orizzonte del mondo.

 

Come francescani la nostra parte l’abbiamo fatta e la continueremo a fare con la preghiera sulla tomba del Santo della pace e con l’azione diplomatica. Guardiamo all’incontro dei due leader coreani con gioia e speranza: ora comincia una nuova storia. Una storia racchiusa nel piccolo ma importante passo di dialogo e convivenza pacifica che fa ben sperare per il futuro della società di oggi. È tempo di costruire ponti e non di alzare muri a tutti i livelli, come ha più volte invocato Papa Francesco. Ricordiamo quella lettera che un altro Francesco, il santo, indirizzò ai reggitori dei popoli, le cui parole risuonano ancora oggi: «A tutti i podestà e consoli, magistrati e reggitori di ogni parte del mondo, e a tutti gli altri ai quali giungerà questa lettera, frate Francesco, vostro servo nel Signore Dio, piccolo e spregevole, a tutti voi augura salute e pace».

 

Parole antiche, quelle di san Francesco. Parole ogni volta nuove, quelle dei leader del mondo. Continueremo a insistere con quella determinazione propria dello stile francescano: schietto, aperto, sincero e sereno. Sovvengono le parole di Don Tonino Bello: «Occorre forse una rivoluzione di mentalità per capire che la pace non è un dato, ma una conquista. Non un bene di consumo, ma il prodotto di un impegno. Non un nastro di partenza, ma uno striscione di arrivo. La pace richiede lotta, sofferenza, tenacia. Esige alti costi di incomprensione e di sacrificio». Il mondo attende uomini di pace. Speriamo sia solo la prima tappa di un lungo percorso.



Padre Enzo Fortunato 



IL MESSAGGIO DELLA COMUNITA' FRANCESCANA 


“Guardiamo all’incontro dei due leader coreani con gioia e speranza. Comincia una nuova storia” ha dichiarato il direttore della sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato, in un editoriale pubblicato sul sito sanfrancesco.org. “Un piccolo e importante passo di dialogo e convivenza pacifica che fa ben sperare per il futuro della società di oggi. È tempo di costruire ponti e non di alzare muri in tutto il mondo, come ha più volte invocato Papa Francesco. Moon Jae-in e Kim Jong-un hanno piantato un pino e su una roccia posta lì vicino sono stati scolpiti i nomi dei leader e la frase ‘qui piantiamo pace e prosperità’. Vogliamo sostenere con la preghiera e con tutti i mezzi possibili questi primi passi, questi primi gesti che sprigioneranno un’alba di pace. Invitiamo la comunità internazionale a sostenere con parole e azioni costruttive questi momenti. Come san Francesco siate strumenti di pace”.

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