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Fortunato: 'È già rivoluzione'

Padre Enzo Fortunato Mauro Berti
Pubblicato il 21-11-2020

'Vinca l'economia dell'uguaglianza'

Parto da questa immagine: come protoni, neutroni ed elettroni si incontrano e danno vita ad un atomo, così ad Assisi antico e moderno si sono incontrati e hanno già dato via a una rivoluzione. Le più antiche mura del Sacro Convento, la cappella di frate Elia, si sono incontrate con le connessioni ipermoderne dei 2.200 giovani sparsi in tutto il mondo.

È bastato questo per dare vita ad una delle prime proposte, già rivoluzionarie: Jeffrey Sachs se ne è fatto portavoce, proponendo l' indice di felicità per i bambini. «Abbiamo bisogno di modalità pionieristiche e alcune di queste possono essere molto utili» ha detto presentando l'idea di un Child Flourish Index, un indice per valutare il benessere dei bambini. È il popolo di Francesco che sta proponendo il lavoro di questi lunghi mesi. Lo ha fatto anche con Muhammad Yunus, premio Nobel per la pace.

E proprio Yunus ci ha ricordato che «tutti lavorano per tornare alla situazione precedente alla pandemia. Ma perché vogliamo tornare a quel sistema? Questo treno che ci stava portando verso la morte si è fermato. È il momento di scendere e chiederci se non sia meglio seguire la direzione opposta, per arrivare a un mondo senza inquinamento, senza concentrazione della ricchezza, senza disoccupazione massiccia».

Mai come oggi abbiamo bisogno del principio di fraternità umana e universale per ispirare e per orientare nuove teorie e nuove prassi economiche capaci di promuovere la dignità degli ultimi e di proteggere la Terra, di custodire i beni comuni e di "investire" nei beni relazionali. Oggi è la volta di Papa Francesco, l' intervento sicuramente più atteso. Non possiamo dimenticare il grido che lui stesso aveva lanciato per invitarci ad affrontare il tema della gravità dell' emergenza climatica in atto e dell' importanza di non continuare a investire su aziende che non attuano politiche orientate all' inclusività.

«L'attuale sistema economico è insostenibile. Siamo di fronte all' imperativo morale, e all' urgenza pratica, di ripensare molte cose: come produciamo, come consumiamo, pensare alla nostra cultura dello spreco, la visione a breve termine, lo sfruttamento dei poveri, l'indifferenza verso di loro, l' aumento delle disuguaglianze e la dipendenza da fonti energetiche dannose. Tutte sfide. Dobbiamo pensarci».

Si tratta di riscrivere nuovi paradigmi economici con l' inchiostro di Francesco, che prima di diventare parola era gesto. I giovani che si stanno confrontando in questi giorni sono gente che è si è sporcata le mani, sono imprenditori, sono professori, sono economisti che stanno mettendo in atto quello che propongono. Il futuro è già questo. (La Nazione)

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