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Elemosiniere Papa riattiva luce in palazzo occupato a Roma - VIDEO

Redazione Ansa - VATICAN MEDIA HANDOUT
Pubblicato il 13-05-2019

Lì dentro ci sono 500 persone, 100 bambini, senza elettricità da 6 giorni: bisognava aiutarli

È stato il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa, a calarsi nel vano del contatore sabato sera e a riattivare l’elettricità nel palazzo occupato Spin Time in via di Santa Croce in Gerusalemme, nel quartiere Esquilino, staccata da una settimana. Prima, i contatti con Comune e Prefettura per cercare di ripristinare il rifornimento di acqua e luce, che però non avrebbero prodotto risultati. A quel punto, il porporato si è presentato nel palazzo ex Inpdap dove vivono 420 persone, tra cui un centinaio di minori tutti scolarizzati, per portare doni ai più piccoli. Dopo averli incontrati, e aver constatato il profondo disagio degli occupanti, il cardinale è intervenuto nella cabina elettrica dove ha lasciato un biglietto, per assumersi la responsabilità del gesto. E a chi gli diceva preoccupato: «Monsignore, ma è illegale!», ha risposto: «Siete qui illegalmente da 5 anni e adesso vi preoccupate?».

«Non l’ho fatto perché sono ubriaco»
Ha poi aggiunto: «Sono intervenuto personalmente, ieri sera, per riattaccare i contatori. È stato un gesto disperato. C’erano oltre 400 persone senza corrente, con famiglie, bambini, senza neanche la possibilità di far funzionare i frigoriferi». «Non l’ho fatto perché sono ubriaco», ha stigmatizzato Krajewski. Appena reduce dall’isola greca di Lesbos, dove ha portato la solidarietà del Pontefice ai profughi visitando il campo di Moria, il cardinale Krajewski ha risposto così all’appello di due giorni fa degli occupanti dello stabile.

Salvini: «Ora paghi le bollette arretrate»
«Conto che l’elemosiniere del Papa, paghi anche i 300mila euro di bollette arretrate». Il leader della Lega Matteo Salvini non ci sta e attacca Krajewski. Durante un comizio elettorale a Bra (Cuneo), il ministro dell’Interno, che sulle occupazioni è sensibile, ha commentato lapidario rivolgendosi al pubblico: «Penso che voi tutti, facendo sacrifici le bollette le pagate. Se qualcuno è in grado di pagare le bollette degli italiani in difficoltà siamo felici...».

«Siamo senza luce e acqua da tre giorni»
«Siamo senza acqua e luce da tre giorni. Qui vivono 420 persone (tra cui 98 minorenni) e ci sono 25 realtà culturali. Ma non sarà certo il buio a fermarci. Questo è un’appello alla città di Roma»: così, in una nota, dicevano gli attivisti di Spin Time Labs tra quanti occupano lo stabile ex Inpdap di via Santa Croce di Gerusalemme 55, incitando alla partecipazione «con torce e ogni fonte di luce possibile ad una serata a sostegno di chi si fa strada tra il buio creato da chi alimenta odio, razzismo e disparità».

Assemblea lunedì
Lo stabile è stato occupato il 12 ottobre 2013 dal movimento «Action» a scopo abitativo. Oggi all’interno ci sono anche un’osteria, un laboratorio di birra artigianale, una falegnameria, una sala prove e «un punto di approdo, aperto a tutti, attento ai giovani, agli ultimi e ai più bisognosi». Secondo quanto appreso dagli occupanti, il Campidoglio non salderà le bollette della luce arretrate dovute, dopo che, nei giorni scorsi, la società di fornitura di energia, Hera, ha staccato la corrente per morosità. Sembra che il debito accumulato dal 2013 - anno di inizio dell’occupazione dell’ex sede Inpdap - sia di oltre 300 mila euro. E gli occupanti hanno organizzato un’assemblea pubblica per lunedì: «Chiediamo ancora il sostegno della città affinché a Spin Time la luce non si spenga più». (di Maria Egizia Fiaschetti e Redazione Roma - Corriere)

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