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Cura del Creato, la Gifra Grosseto ripulisce la città

Gelsomino Del Guercio
Pubblicato il 26-09-2021

Comprendere la ricchezza che ci circonda

Guanti, sacchi dell’immondizia, sorriso sul volto e via, a pulire gli spazi pubblici della città dai rifiuti di ogni genere. La Gioventù Francescana di Santa Lucia a Grosseto, scrive La Nazione, ha deciso di celebrare così il ’mese del Creato’, che quest’anno la Chiesa italiana dedica al tema, che farà da sfondo anche alla 49esima Settimana sociale dei cattolici: "Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso”

DUE GIORNI PER PULIRE LA CITTA’
«Ci siamo chiesti – raccontano i giovani della Gifra – in che modo poter dare un piccolo contributo concreto alla cura della nostra casa comune, nello spirito francescano per cui tutte le creature sono impronta di Dio. Abbiamo, così, pensato di dedicare due giorni a settimana, durante tutto il mese di settembre, a pulire una zona della città in cui viviamo e, ogni volta, trovare un motivo diverso, ma condiviso da tutti, per farlo».

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I PASSI DI SAN FRANCESCO
L’iniziativa ha preso il nome “Puliamo perché”, racchiusa in un simpatico simbolino: un secchio della spazzatura supereroe, con tanto di mantello, pronto ad entrare in azione. La prima tappa di questo percorso, scrive il portale toscano Il Giunco, è stata sull’argine dell’Ombrone. I giovani si sono messi a ripulire con grande lena «perché – dicono – ci vogliamo lasciar guidare dai passi di san Francesco nella cura del Creato, così da comprendere la ricchezza di ciò che ci circonda».

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IL CANTICO DEI TRE GIOVANI
Una cosa a cui tengono è che ogni volta, prima di iniziare a pulire, i ragazzi si mettono in cerchio nel luogo scelto e pregano utilizzando il cantico dei tre giovani, un invito ad ogni creatura a lodare il Signore.

Tutt’altro che una preghiera spensierata, perché i tre giovani – Anania, Azaria e Misaele – la intonano mentre sono nella fornace ardente, dove il re Nabucodonosor li aveva fatti gettare perché si rifiutavano di prostrarsi agli dei. «Non ci sentiamo di fare nulla di eccezionale – dicono i giovani – ma crediamo che ogni piccolo gesto possa contribuire a cambiare in meglio il mondo».

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