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Com’è nato il carnevale?

Antonio Tarallo https://www.bergamonews.it/
Pubblicato il 23-02-2020

L’origine della famosa festa, è molto antica

Il termine “carnevale” deriva dalla locuzione latina “carnem levare” – ovvero, letteralmente, “privarsi della carne” – che si riferiva al banchetto che tradizionalmente si teneva l’ultimo giorno prima di entrare nel periodo di Quaresima e quindi nel “martedì grasso”, giorno prima del “mercoledì delle ceneri”. Ma abbiamo anche altre possibili etimologie della parola “carnevale”: ad esempio, da carnualia ("giochi campagnoli"), o dalla locuzione carrus navalis ("nave su ruote", uno degli esempi  tipici di carro carnevalesco).

 

L’origine della famosa festa, è molto antica. Fin dall’Antico Egitto, erano soliti tenersi periodi di festa in onore della dea Iside. Durante questi giorni, si registrava la presenza di gruppi mascherati. Una consuetudine che divenne, poi, tradizione anche per i Greci: in onore del dio Dioniso, si svolgevano festeggiamenti in cui si andava per strada mascherati. Nell’antica Roma, troviamo poi, i cosiddetti Saturnali, le feste pagane del popolo romano: in questi festeggiamenti, il normale ordine sociale, veniva sovvertito, lasciando liberi gli schiavi per qualche ora, per dedicarsi a sfrenati festeggiamenti. Durante queste feste, veniva eletto tra il popolo un “princeps” (un principe), al quale venivano momentaneamente affidati molti poteri. E, proprio lui, in questo nuovo “ruolo” affidatogli, poteva indossare una maschera assai colorata. Inoltre, ognuno poteva mascherarsi per diventare chi volesse e dedicarsi ad ogni tipo di piacere.

 

Con l’avvento del Cristianesimo, tali feste scomparvero. Ma il loro senso di “sovvertire” l’ordine usuale, quello di tutti i giorni, fu tramutato in altro: il carnevale divenne un momento inusuale, ricco di “licenze grastronomiche” e non solo, per potersi divertire prima della Quaresima, il periodo dell’anno dedicato alla purificazione in vista della Pasqua. Fu su questo substrato che l’Europa cattolica rielaborò la festa del carnevale dandogli un significato all’interno del calendario cristiano. Le prime testimonianze di questo nuovo significato, risalgono al XIII secolo. Le due città che vissero - per prime -  questo “nuovo carnevale” furono Roma e Firenze, per poi dilagare in tutta la nostra penisola.

 

Essendo legato all’inizio della Quaresima - e quindi alla data della Pasqua -  la collocazione precisa del carnevale nel calendario varia di anno in anno. Da segnalare anche la tradizione del carnevale ambrosiano, la cui particolare durata finisce infatti con il “sabato grasso”, ben quattro giorni dopo rispetto al tradizionale martedì.                                     

 Tale usanza sembra risalire ad un pellegrinaggio del vescovo Sant’Ambrogio che aveva annunciato il suo ritorno “In tempo per celebrare con i milanesi le ceneri”. A causa del suo ritardo, la popolazione posticipò il rito alla domenica successiva per attendere il suo Pastore. Altra curiosa storia, è quella del cosiddetto “giovedì grasso”. Le origini di questa festa non sono certe, ma sembra che derivi da un evento storico: durante il giovedì che precedeva la Quaresima, a Piazza San Marco a Venezia, si festeggiava la vittoria della Serenissima contro il Patriarca Ulrico, che voleva sottrarre alcuni territori alla Repubblica. Durante questi festeggiamenti, i macellai e i fabbri tagliavano la testa ad alcuni tori, come simbolo del superamento degli ostacoli.

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