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Convegno Economia/Passera pranza con i francescani : «I motivi della crisi? Problema di valori»

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001



È finita con il ministro Passera che pranza nel refettorio dei francescani, accanto a padre Piemontese, custode del sacro convento, sotto una grande scritta: Silentium. Ma Passera da poco aveva finito, nella sala papale del convento francescano, un lungo discorso, inatteso da un uomo di economia. «Le ragioni profonde della crisi sono un problema di valori», ha cominciato. Poi: «Si è pensato di interpretare ogni fenomeno sociale in chiave economica. Dopo la caduta di tutte le ideologie, si è adottata quella del mercato: ma il mercato è uno strumento, non l'unica regola che manda avanti la società».

Passera ha detto che il lavoro è la priorità in tutta Europa e ha delimitato i confini di un'altra «religione», quella della crescita: «Anche la crescita è uno strumento, dev'essere sostenibile, non drogata, non dannosa per l'ambiente e i rapporti fra generazioni». Il manager e banchiere, ora ministro, non è certo «fra quelli che pensano sia tutto da buttare, perché nel modello sociale europeo tutti vorrebbero vivere». Tuttavia, «mai più dobbiamo ricadere nella degenerazione economicista, perché il mondo in gran parte è mosso da sprechi di coraggio, di emozioni, di generosità, di entusiasmo...».

I frati di Assisi hanno pensato di dover dare «un contributo francescano al superamento dell'attuale crisi economica». Sintetizza padre Piemontese: «È possibile una qualche amicizia fra Madonna Economia e Madonna Povertà?». Gli economi delle famiglie francescane hanno rivendicato ai francescani l'invenzione dell'economia di mercato, secoli prima del capitalismo, un mercato finalizzato a produrre per il bene di tutti. Frate Giorgio Silvestri ha proposto una concertazione a livello mondiale per scrivere nuove regole e nominare autorità garanti sopra le parti. Il discorso del ministro per lo Sviluppo arriva a fine mattinata. Discorso politico, buono per chi pensa che stia coltivando il suo futuro. Cita l'enciclica di Benedetto XVI «Caritas in veritate». Auspica l'avvento del «principio di fraternità, scandaloso nella sua potenza». Dice che quando un pezzo di Europa non raggiunge i risultati stabiliti «quella nazione va forzata, ma anche accompagnata». Dice che «si devono prendere anche decisioni che non danno consenso, e chissenefrega delle conseguenze elettorali». A tale proposito, sostiene che la riforma del lavoro potrebbe essere approvata prima del consiglio Ue di fine mese.

Il cattolico Passera è decennale amico dei francescani di Assisi. Con Banca Intesa risanò il bosco di San Francesco. Domenica sera ha dormito in convento e - raccontano i frati - ieri mattina è andato a pregare davanti alla tomba di Francesco. Prima del pranzo, il filosofo Dario Antiseri gli ha parlato dell'idea di un nuovo partito cattolico. «L'impegno sì, un partito no», gli ha risposto Passera.(Corriere della Sera)

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