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Senza simpatia e amicizia non è possibile annunciare il Vangelo di Mons. Bruno Forte

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Desidero anzitutto esprimere la mia gratitudine a Dio e al Santo Padre per la scelta del tema del nostro Sinodo e per le motivazioni di essa, da una parte l'amore a Cristo e al Suo vangelo, dall'altra l'amore agli uomini del nostro tempo. [...] Senza simpatia e amicizia verso i destinatari del nostro annuncio non sarà possibile far loro giungere credibilmente ed efficacemente la buona novella del Dio che ha tanto amato il mondo da dare Suo Figlio per noi. Seguendo l'esempio del Beato Giovanni XXIII, guardiamoci dai “profeti di sventura” e guardiamo invece a tutto il bene che è possibile riconoscere anche nel nostro tempo, con amicizia e simpatia appunto.


Presento ora tre osservazioni sulla “Relatio ante disceptationem”, in riferimento all'Instrumentum Laboris: La Relatio sottolinea il fondamento antropologico, cristologico ed ecclesiologico della nuova evangelizzazione. [...] L'esperienza diretta del ministero episcopale, specialmente la visita pastorale che sto conducendo a tappeto da ormai tre anni e mezzo nelle parrocchie dell'Arcidiocesi, mi ha convinto che senza un nuovo slancio missionario della parrocchia, di cui siano protagonisti gli stessi operatori pastorali in essa operanti, sarà difficile vivere una radicale nuova evangelizzazione.


In questa luce – pur apprezzando i doni dello Spirito che sono i nuovi movimenti – ritengo che uno strumento prezioso sia l'Azione Cattolica, cui fa riferimento chiaramente l'Instrumentum Laboris al n. 117, che sta totalmente nello spirito della cooperazione laicale alla missione dei pastori. Mi pare infine di dover sottolineare la rilevanza dei giovani come destinatari della nuova evangelizzazione: se il loro allontanamento dalla pratica religiosa è considerato da molti un fatto scontato, questo non vuol dire che il loro cuore non sia assetato di Dio. Incontrandoli a tappeto in università e nelle scuole ne ho la continua riprova. [...]


Sarà anche necessario avviare una riflessione sui modi e i tempi necessari per il riconoscimento della nullità del vincolo matrimoniale: come vescovo e moderatore di un Tribunale Ecclesiastico Regionale devo ammettere che alcune esigenze (ad esempio la necessità della doppia sentenza conforme, anche se non c'è ricorso) appaiono a molte persone ferite, desiderose di sanare la loro situazione, poco comprensibili. Per amore ai giovani e al nostro dovere di trasmettere loro l'esperienza della bellezza di Dio, troviamo le vie più giuste per essere vicini alle loro famiglie, specie se ferite, curandole con la medicina della verità e della misericordia. Di Mons. Bruno Forte

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