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Ridurre lo STRESS

Giulio Franceschini
Pubblicato il 30-11--0001



Le persone che vivono costantemente sotto stress producono un eccesso di adrenalina e di ormoni corticosteroidi che oltre a danneggiare il cuore aumentando il rischio d'infarto e trombosi. Le cellule cerebrali, che vengono bombardate ogni giorno da queste potenti tossine, finiscono per far accumulare radicali liberi nel cervello, assistendo così ad una graduale perdita della memoria e dell'attenzione. L'attività sportiva, allora, è in grado di neutralizzare non solo lo stress, ma di bruciare in modo rapido ed efficace gli ormoni, le tossine ed eliminare quei radicali liberi che, giorno dopo giorno accumulandosi nelle cellule neuronali, ne riducono la funzione, rendendoci più stanchi, pigri e taciturni, fino ad accrescere la depressione. È importante dunque spezzare il ritmo delle nostre lunghe giornate di lavoro concentrandosi su attività ricreative che ci gratificano regalandoci momenti di svago, di relax e di piacere. Musica, pittura, danza, leggere libri, raccoglierci in silenzio meditativo o pregare, ci aiuta a tornare in pace con noi stessi e con Dio (nel mondo religioso ed ecclesiastico si riscontra una vita media nettamente superiore al resto della popolazione laica).
In questa vita frenetica, concediamoci almeno due o tre volte a settimana un attimo di svago per regalare al nostro corpo la possibilità di ristabilirsi e rigenerarsi poiché svolgendo attività ricreative, si riescono a stimolare aree cerebrali che con gli anni potrebbero assopirsi lentamente per spegnersi per sempre. Manteniamo non solo i nostri muscoli attivi, ma anche la nostra mente allenandola sempre con nuove idee, nuovi interessi e circondandoci di amici con cui parlare e discutere. Tanto più riusciremo ad essere attivi intellettualmente tanto più a lungo il nostro cervello potrà rimanere acceso insieme alla nostra vivacità e alla nostra voglia di vivere, perché la perdita di memoria e di lucidità non è una conseguenza inevitabile dell'invecchiamento. Facciamo sì, allora, che l'allungamento della vita media in Italia – attestata in 84,5 per le donne e 79,6 per gli uomini –, non sia solo un traguardo del numero degli anni, bensì della qualità della vita e delle capacità di viverla bene fino all'ultimo giorno.

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