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Prevenire il MELANOMA

Giulio Franceschini
Pubblicato il 30-11--0001



Negli ultimi decenni l'incidenza del melanoma cutaneo e la mortalità ad esso correlata è risultata in continuo aumento nelle popolazioni caucasiche. Questo dato ha supportato il concetto di “epidemia di melanoma” che ha assunto una valenza di emergenza sanitaria nelle popolazioni maggiormente affette. Anche nella nostra popolazione l'incidenza del melanoma sta aumentando in media del 5-7% l'anno, in maniera analoga a quanto riscontrato in popolazioni di origine nordeuropea. Il melanoma è un tumore maligno che si origina dai melanociti della cute e delle mucose, da quelli che costituiscono i nevio, molto più raramente, dai melanociti posti in sedi extracutanee (occhio, meningi, orecchio interno, etc...). Il melanoma si sviluppa in tempi successivi attraverso vari stadi di progressione in cui presenta aspetti clinici ed istologici diversi. Il melanoma si distingue in 4 varietà cliniche: 1. melanoma a diffusione superfi ciale 2. lentigo maligna melanoma 3. melanoma lentigginoso acrale 4. melanoma nodulare. Le prime tre lesioni iniziano con una diffusione ‘piana' sulla superfi cie cutanea, che rappresenta la fase di crescita orizzontale (melanoma piano). Dopo un periodo di tempo variabile, questi tumori possono sviluppare componenti nodulari invasive (melanoma piano-cupoliforme). Invece il melanoma nodulare fi n dal primo momento è un nodulo invasivo in profondità (melanoma cupoliforme). Gli incrementi nei tassi di mortalità testimoniano che il melanoma cutaneo è effettivamente aumentato nelle popolazioni europee, o di origine europea, e che le recentissime fl essioni della mortalità, soprattutto nei giovani, sono ascrivibili ai primi risultati favorevoli della diagnosi precoce. Grazie, quindi, a campagne di educazione sanitaria per incentivare nella gente la sensibilità al “neo che cambia”, adesso la quota di melanomi scoperti quando la prognosi può essere ancora favorevole è arrivata al 60-70%. Il risultato è stato il miglioramento della sopravvivenza: nel 1960 solo la metà dei malati di melanoma era ancora in vita 5 anni dopo la prima diagnosi, mentre oggi lo è circa l'80%, quindi un 30% in più.



L'ESAME
La dermatoscopia è una metodica diagnostica che costituisce un valido ausilio nella diagnosi non invasiva del melanoma e delle altre neoformazioni pigmentate cutanee. Per la diagnosi precoce del melanoma, in studi di confronto clinica/dermatoscopia, risulta che i melanomi riconosciuti dall'esame clinico (sensibilità) sono molto meno (circa il 70%) di quelli diagnosticati con la dermatoscopia (90%).

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