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Mantenere la MEMORIA vigile e salvare il CERVELLO dall'invecchiamento precoce

Giulio Franceschini
Pubblicato il 30-11--0001



Carissimi lettori, continuiamo come ogni mese la nostra rubrica dedicata ai consigli per vivere meglio e più a lungo dedicando quest'articolo ad un argomento di estremo interesse: quello del progressivo ma inesorabile invecchiamento delle funzioni cerebrali. In maniera sintetica cercherò di individuare alcune regole fondamentali necessarie a recuperare l'efficienza e la vivacità mentale con alcuni consigli che possono migliorare la memoria, la concentrazione e prevenire, quanto più possibile, il decadimento cerebrale. A questo punto è chiaro che se non si interviene velocemente con cure adeguate e con una campagna informativa che inizi già dai vent'anni, si rischierà che con il passare del tempo, non solo di non ricordare dove abbiamo lasciato le chiavi dell'auto, ma invecchiando non saremo più in grado di sapere come usarle! Investiamo allora 5 minuti del nostro tempo prezioso per individuare, in maniera schematica, alcuni punti fondamentali.

IL SONNO
Chi non dorme almeno sette o otto ore per notte non sarà in grado nella giornata successiva, di rendere al massimo della sua efficienza mentale e, se la perdita di ore di sonno si ripete nei mesi (lavoro notturno, insonnia, ore passate in discoteca, o guidando di notte) si assisterà ad un lento e progressivo deficit delle funzioni cognitive. Il sonno è un'esigenza imprescindibile per il cervello, che si ricarica ricostituendo le energie bruciate di giorno, elaborando in senso critico i dati acquisiti, memorizzando il vissuto quotidiano e procedendo alla autoriparazione e detossinazione delle cellule impegnate in questo lavoro. Durante il sonno si assiste anche ad un aumento degli anticorpi del sistema immunitario indispensabili per difenderci ogni giorno dalle infezioni che incontriamo e, specie nei mesi invernali, da febbre ed influenza.

L'ALIMENTAZIONE
Questa svolge un ruolo fondamentale nel prevenire il decadimento cerebrale. La nostra dieta deve essere ricca di frutta, verdure a foglia larga come gli spinaci o l'insalata nostrana, meglio se da coltivazioni biologiche, pesce (salmone e pesce azzurro in particolare) ricchi di omega 3, con frutta secca (noci e mandorle, semi di zucca) cibi ricchi di fibre, legumi, riso integrale e cereali, ricchi di vitamina E e di vitamine del gruppo B. Si può aiutare la memoria anche con alimenti “proteggi cervello” come mirtilli, more, che, oltre proteggere i vasi capillari dai danni dei radicali liberi, migliorano la circolazione cerebrale, eliminando le sostanze dannose per il cervello come il fumo, l'alcool e l'eccessivo uso di farmaci. Questi non sempre sono indispensabili, anzi a volte intossicano e danneggiano i neuroni ritardando la velocità di trasmissione degli impulsi nervosi e quindi della capacità di ragionamento logico e critico di seguire un discorso senza stancarsi o distrarsi. Bere molta acqua, se possibile minerale. La rete degli acquedotti comunali potrebbe contenere cloro, sostanza dannosa per le cellule cerebrali. Allo stesso modo è necessario ridurre le tossine e tutti i radicali liberi contenuti nei cibi come conservanti, coloranti o additivi.
A 65 anni una persona su cento presenta sintomi di demenza intesa come confusione, difficoltà di memoria e riduzione delle capacità di colloquiare speditamente. A 75 anni questi problemi si ritrovano una su dieci. All'età di 85 anni una su due.

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