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Nel Nome di San Francesco

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Carlo Conti

Quest'anno tornerò per la seconda volta a condurre Nel nome del Cuore. Significa davvero tanto per me; questo evento di solidarietà sta diventando importantissimo. Lo scorso anno per la prima volta ho avuto questo grande onore! Questo compito mi riempie il cuore, nel vero senso della parola, perché la cornice nella quale si svolge il concerto è meravigliosa. È un luogo dove si respira spiritualità in ogni angolo e tornarci vuol dire anche aver fatto bene l'anno prima. Nel corso degli anni il Sacro Convento si è sempre attivato con l'intento di aiutare i paesi più bisognosi e io, in quanto ambasciatore di questa iniziativa, sono convinto che bisogna veicolare un preciso messaggio. Credo che la cosa più importante di questa manifestazione sia la grande garanzia che i francescani offrono materialmente. Ogni anno ci hanno fatto vedere quello che è stato costruito con il contributo della gente. È una soddisfazione lavorare con questi straordinari seguaci di San Francesco che con grande impegno, in tutto il mondo, portano quelle che sono le offerte e le materializzano, le concretizzano! Tutto il devoluto quest'anno andrà a Kenya e Zimbabwe, due paesi messi in ginocchio dalle epidemie, dalla povertà e ancor più dalla crisi economica. Non dobbiamo stare con le mani in mano, ci dobbiamo dar da fare! Nel nome del Cuore è un appuntamento che fa riflettere, che sensibilizza le persone. Spero che questa “magia” non avvenga soltanto il giorno della manifestazione, ma continui tutto l'anno. Il mio augurio è che questa serata sia qualcosa che poi rimanga nel cuore della gente e che ci impegni nel cercare di far sempre qualcosa di più per questi paesi, affinché non vengano mai dimenticati. Anche quest'anno un cast eccezionale,Renato Zero, Tiziano Ferro, Raf. Abbiamo ospiti d'eccezione, ciò dimostra che la manifestazione sta avendo sempre più seguito; vuol dire che tanti artisti sono certi della garanzia di questa serata... E visto che non mancheranno momenti di riflessione con altrettanti ospiti, cosa cercherai di apportare l'essenzialità francescana. Devo dire che lo schema è questo piccolo format che abbiamo creato l'altro anno. È andato talmente bene che non c'è motivo di cambiarlo! Ci saranno sempre le testimonianze, la musica, la gioia di stare insieme e magari, visto che c'è anche l'opportunità di raccontare la storia e la città di San Francesco probabilmente lo si farà con riferimento ai dipinti di Giotto. E' molto importante il lavoro che siamo chiamati a svolgere nell'esporre temi di rilevanza umanitaria! Un caro saluto anche a tutti i lettori della Rivista San Francesco, e che il Poverello ci accompagni e ci sostenga.

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