papa

La guerra - di Orazio La Rocca

Redazione
Pubblicato il 30-11--0001

“Come può ancora esistere l'inimicizia nel mondo? Come può esistere l'odio? Come è possibile uccidersi a vicenda? Dio di Abramo, Dio Padre nel nostro Signore Gesù Cristo, Dio buono e misericordioso, dacci la pace! Non abbandonarci alle tenebre delle guerre e dell'odio”. Giovanni Paolo II aveva le lacrime agli occhi quando pronunciò questa drammatica invocazione nella veglia di preghiera recitata nella Basilica di San Francesco per la pace in Europa e per la fi ne della guerra in Bosnia Erzegovina la notte del 10 gennaio 1993. Era una domenica cupa e piovosa. Il futuro Beato e i rappresentanti delle grandi religione monoteiste sulla Tomba di Francesco chiesero a Dio "il dono della pace" per il Vecchio Continente. "Signore, padre della giustizia, sveglia la coscienza del mondo, intenerisci il cuore dei potenti", invoca Wojtyla nella notte del 10 gennaio '93. Tra i potenti ad ascoltare il Papa le delegazioni ufficiali dei Paesi in guerra e, per l'Italia, il presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, affiancato dai presidenti del Senato e della Camera, Giovanni Spadolini e Giorgio Napolitano, che il Pontefice saluta con un fraterno "pace a voi tutti, pace da parte del Dio della pace...”. “Eccoci, raccolti per rivolgere al Signore della storia le nostre preghiere ciascuno a modo suo – specifi ca il Papa – e secondo la propria tradizione religiosa, implorando da Lui, che soltanto può assicurarlo, il prezioso dono della pace”, perché “di fronte agli strumenti di distruzione e di morte, di fronte alla violenza e alla crudeltà, noi non abbiamo altro che il ricorso a Dio”. “È mai possibile – si chiede poi con grande angoscia condannando le violenze alle donne, ai bambini e le cosiddette pulizie etniche – privare un uomo del diritto alla vita e alla sicurezza perché non è uno di noi, perché è l'altro? Privare una donna del diritto alla sua integrità e alla sua dignità perché non è una di noi? Perché è l'altro? E, ancora, priva un bambino del diritto a un tetto che lo ripari e del diritto a nutrirsi perché è un bambino che sta dalla parte degli altri? Noi, loro, non siamo forse fi gli di un solo Dio, suoi fi gli diletti?”. Interrogativi di ieri rimasti senza risposta. Purtroppo.

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA