Il terrorismo - di Aldo Cazzullo
I ragazzi batterono le mani a tutti, anche
al confuciano, anche ai pope, ma
si scaldarono davvero solo per Wojty?a,
in particolare quando pronunciò la parola:
perdono.
Bush preparava la sciagurata guerra in
Iraq, e Giovanni Paolo II veniva ad Assisi
per enunciare la vera risposta al terrorismo:
la pace, la preghiera, il dialogo
tra le religioni, il dialogo tra gli uomini,
l'isolamento dei violenti.
Quasi dieci anni fa arrivarono nel convento
di Francesco non solo i capi induisti
e musulmani, buddhisti e jainisti.
Arrivarono i ragazzi del Papa, i volontari
cattolici e mescolarono il loro amore
per la pace con quello di islamici e
realiani in una confusione inestricabile
di citazioni e copricapi, Jovanotti e Zoroastro,
turbanti e kefi ah, fez e berretti
rossi col pon-pon.
La fi gura bianca e imponente di Wojty?a
era l'unica possibile sintesi cui appoggiarsi,
e poco importò se quando entrò
nella Basilica inferiore per pregare sulla
Tomba di Francesco ebbe come un
attimo di smarrimento, tutto l'atrio da
percorrere senza un punto d'appoggio.
Poi si mosse lento, qui trovò un braccio,
qui un tavolo, ora l'acquasantiera,
ora una suora che gli si gettava ai piedi,
ora la transenna dietro cui esplose
il coro da stadio dei ragazzi: “Giovanni
Paolo!”. Avevano vegliato a temperature
rigidissime e il Papa li ringraziò per
questo.
Giovanni Paolo II non era più lo stesso.
Ma il suo carisma era se possibile cresciuto.
Ricordo l'enorme impressione
che Wojty?a provocava sull'interlocutore.
E con quale boato lo accolsero
quando spuntò sul palco. C'era anche
Ciampi. Il Papa lo abbracciò e lo baciò
da coetaneo. Accennò un inchino la signora
Franca; il Papa la fermò con un
gesto virile, una carezza sulla guancia,
e baciò anche lei.
“Dio è di tutti” fu la sintesi, prima che
tra gli Stati il confl itto è tra noi, ogni
guerra è guerra civile, la pace si conquista
“ristabilendo i rapporti umani”;
c'era molto vento, e Giovanni Paolo II
pareva avvertire la presenza della divinità:
il vento è “soffi o dello spirito”, nel
vento soffi a sempre qualcosa d'altro.
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