Cattedra di umanità
Fin dal primo giorno da papa, Giovanni
Paolo II aveva lanciato il suo invito alla
pace: “Non abbiate paura. Aprite le porte a
Cristo”. Un invito a far pace perché Dio
non toglie i regni del mondo, ma dona
il regno dei cieli. Dona quello spazio più
grande di vita che è il Cristo stesso, la
Pace di Dio.
Giovanni Paolo II, tra le tante città, per
dire al mondo la sua fede, per dire, soprattutto
al mondo dei credenti e dei
cercatori di Dio, uomini e donne, di
culture e tradizioni religiose differenti,
di pregare per la pace, sceglieva la città
di Assisi. Facile intuirne il perché! Assisi,
tutta la città, direi ogni angolo della
città e dei suoi dintorni, custodisce la
memoria viva di san Francesco che da
più di otto secoli continua ad annunciare
che solo il dialogo e l'accoglienza del
creato e delle creature di Dio conduce
a far pace e, per chi vuole, a scoprire la
Pace vera.
Il Papa ritornerà altre due volte dall'ottobre
1986 ad Assisi per pregarecani,
nel 2002 con gli esponenti di diverse
religioni dopo la distruzione delle Torri
gemelle di New York.
Giovanni Paolo II ha scelto Assisi, ha
scelto la semplicità di san Francesco, ha
scelto la disarmante umiltà di chiedere
di venire a pregare con lui, ha scelto di
mettersi in fila con gli altri esponenti
religiosi per dire profeticamente al
mondo intero che solo la Pace è il luogo
della presenza di Dio. Un messaggio che
nel passato Novecento ha visto i suoi
predecessori ridire con altre parole che
senza la pace tutto è perduto, che tutto
è inutile strage.
Un messaggio che ritorna nel magistero
di papa Benedetto XVI perché la pace
sia assunta come responsabilità universale
da parte di tutti le fedi religiose. “Le
religioni devono offrire preziose risorse per
costruire un'umanità pacifica”. Per fare
questo occorre parlare di pace al cuore
dell'uomo, ad ogni cuore. Ciò che ha
fatto con instancabile novità e forte impegno
Giovanni Paolo II.
di Mauro Johri
Ministro Generale OFM Cap
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