5° VISITA - 3 GENNAIO 1998 - Giornata di speranza con i terremotati
Discorso dalla loggia del Sacro Convento.
Dopo aver sostato nei piccoli centri di
Annifo e di Cesi, da dove ho voluto
idealmente abbracciare ogni altra località
colpita dalla tragedia del terremoto,
eccomi ora ad Assisi, in questa
vostra città che reca visibili i segni di
una prova tanto dura. Sono fra voi per
testimoniare concretamente a ciascuno
la mia vicinanza e quella dell'intera
Comunità ecclesiale. Già da Bologna,
dove mi trovavo per il Congresso Eucaristico
all'indomani delle prime scosse,
ho espresso la mia solidarietà a quanti
erano stati colpiti dal sisma. Da allora
non ho cessato di seguirne con partecipe
trepidazione ogni giorno le vicende,
e sono grato al Signore che mi concede
oggi l'opportunità di essere tra voi per
confermarvi il mio affetto.
[...] Il Papa è qui, quest'oggi, per dirvi
che Egli è con voi e desidera incoraggiarvi
nei vostri propositi di rinnovato impegno
nell'ardua opera della ricostruzione.
[...]
È doveroso riconoscere, tuttavia, che
nei giorni dei ripetuti movimenti tellurici
grande ammirazione ha suscitato
in tutti la testimonianza di dignità e di
attaccamento alla propria terra offerta
dalla gente umbra e marchigiana.
Carissimi Fratelli e Sorelle, non venga
meno questa vostra tensione ideale! La
forza d'animo, le doti di laboriosità, la
tradizionale intraprendenza che vi distinguono
non si affi evoliscano! [...]
In questo contesto, mi è caro esprimere
vivo apprezzamento per il generoso
contributo offerto dai volontari e da
quanti collaborano ai diversi livelli nel
lavoro di assistenza e di ricostruzione.
Incoraggio ciascuno ad intensifi care gli
sforzi per proseguire nell'opera intrapresa.
La fede ci dice che quanto viene
compiuto in favore di chi si trova nel bisogno
e nella sofferenza è fatto a Cristo
(cfr. Mt 25, 40).
Superata la fase dell'emergenza, si apre
ora quella della ricostruzione. L'anno
appena iniziato sia l'anno della rinascita
e della ripresa sociale ed economica
di queste zone! [...] Auspico che tutto si
realizzi in tempi brevi, perché il panorama
delle città e dei paesi, oggi largamente
segnato da cumuli di macerie e
da strade dissestate [...].
Sono venuto qui ad Assisi per pregare
sulla Tomba del Poverello. Da questo
luogo sacro alla tradizione francescana
e duramente lesionato dal sisma, da
questa basilica a cui guardano con ammirazione uomini e donne del mondo
intero, elevo al Signore una fervente
preghiera per le vittime del terremoto,
per i loro familiari e per quanti tuttora
vivono in situazioni precarie. [...]
San Francesco, il serafico figlio di questa
terra, ha testimoniato con la vita il
valore della solidarietà e del servizio
offerto con amore ai bisognosi. Chiara,
umile pianticella nata in questa Città,
ha qui trascorso l'intera esistenza, accompagnando
con la preghiera le fatiche
apostoliche degli operatori di pace
e degli annunciatori del Vangelo. Come
non sentirli presenti fra noi in questi
mesi di difficoltà e di prova? [...]
Il messaggio francescano sul valore che
la privazione ed il dolore assumono alla
luce del Vangelo vi aiuti a riconoscere
e ad accettare anche negli eventi dolorosi
di questi mesi le disposizioni di un
Padre che è sempre amorevole anche
quando permette la prova.
Francesco e Chiara d'Assisi ottengano
dal Signore forza per le persone provate;
ottengano luce alle menti e calore
ai cuori, affinché si possa presto
realizzare quanto è nelle speranze di
tutti. Con questo auspicio, imparto di
cuore a voi qui raccolti, a coloro che
si trovano nella sofferenza, ai volontari
ed quanti sono impegnati a vario titolo
nell'opera della ricostruzione, come
pure a tutti gli abitanti dell'Umbria e
delle Marche, una speciale ed affettuosa
Benedizione.
CRONACA DELLA GIORNATA
L'elicottero papale è atterrato nel campo sportivo dell'Istituto
Serafico di Assisi, intorno alle ore 13,00.
Ad accogliere il Santo Padre il Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-
Gualdo Tadino, S.E. Mons. Sergio Goretti.
In auto il Papa si è recato al Sacro Convento, dove ad attenderlo
erano, tra gli altri, l'Arcivescovo Francesco Colasuonno,
Nunzio Apostolico in Italia, il Ministro Generale dei Frati Minori
Conventuali, Padre Gianfranco Agostino Gardin, e il Custode del
Sacro Convento, Padre Giulio Berrettoni. Era presente anche il
Presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi.
Dopo aver ascoltato l'indirizzo di saluto di S.E. Mons. Goretti,
Giovanni Paolo II ha pronunciato il suo discorso dalla Loggia del
Sacro Convento.
Al termine del discorso il Santo Padre ha salutato i Sindaci dei
23 comuni terremotati.
Si è poi intrattenuto con i familiari delle vittime della Basilica
Superiore.
Il Santo Padre ha poi raggiunto la Tomba di san Francesco per
un momento di preghiera a cui erano presenti i religiosi Francescani
Conventuali del Sacro Convento, rappresentanze delle
Comunità Francescane di Assisi e delle Monache di clausura.
Giovanni Paolo II si è trattenuto a colazione con i Vescovi delle
diocesi colpite dal sisma, con una rappresentanza dei Parroci
delle diocesi terremotate non visitate oggi, e con i religiosi Francescani
Conventuali del Sacro Convento.
Al termine della Visita, il Santo Padre, partito da Assisi intorno
alle 16,00, ha fatto ritorno in Vaticano in elicottero.
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