francescanesimo

I francescani di Favara in campo per la legalità

Gelsomino Del Guercio Comune Favara
Pubblicato il 09-05-2017

Nella cittadina siciliana per quattro giorni si parla di regole e lotta alla criminalità

Grazie all’impegno della comunità ecclesiale e dell’amministrazione comunale di Favara, dall’8 al 12 maggio è in programma nella nostra città  la 9° edizione della Festa della Legalità.  Una settimana ricca di eventi e iniziative ispirate da principi di legalità e trasparenza atti a sensibilizzare la cittadinanza a sani e corretti comportamenti al fine di migliorare la qualità della vita e incrementare la partecipazione dei cittadini nei processi di evoluzione positiva e propositiva.



Anche la Famiglia dell’Ordine Francescano Secolare con i Frati Minori di Favara, su sollecitazione dell’instancabile Gaetano Scorsone, con la collaborazione della segreteria regionale di LIBERA, Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie, ha voluto richiamarsi a questo senso di “responsabilità” offrendo due  opportunità per  confrontarsi e fare rete.



Mercoledi 10 maggio alle 11.45, presso l’aula magna dell’Istituto Magistrale “M.L.King” insieme ai responsabili della segreteria regionale “dell’Associazione LIBERA, Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie” incontreremo i giovani e con loro staremo “A lezione di Bellezza e Libertà con Peppino Impastato”. 

Mercoledi 10 maggio alle 17.30  il Forum – dibattito “Legalità è Giustizia” presso il chiostro del Convento san Francesco con Gregorio Porcaro, coordinatore regionale di “Libera, Assocazioni, Nomi e Numeri contro le mafie” e stretto collaboratore del beato don Pino Puglisi,   Don Giuseppe Livatino, cugino del giudice Rosario Livatino e postulatore della causa di beatificazione, Dott. Giancarlo Caruso, presidente dell’associazione nazionale dei Magistrati, sottosezione distrettuale di Agrigento, Le istituzioni politiche, ecclesiali e sociali della nostra città.



La legalità - afferma un documento della CEI del 1991 - è «insieme rispetto e pratica delle leggi». Non solo rispetto di norme imposte dall'alto, ma pratica quotidiana di regole condivise. Così intesa - continua il documento - «la legalità è un'esigenza fondamentale della vita sociale per promuovere il pieno sviluppo della persona umana e la costruzione del bene comune».



"Un'esigenza fondamentale" diventa allora educare ed educarci alla legalità, o meglio alla responsabilità. La legalità non è infatti un valore in quanto tale: è l'anello che salda la responsabilità individuale alla giustizia sociale, l'io e il "noi". Per questo non bastano le regole. Le regole funzionano se incontrano coscienze critiche, responsabili, capaci di distinguere, di scegliere, di essere coerenti con quelle scelte.



Il rapporto con le regole non può essere solo di adeguamento, tanto meno di convenienza o paura. La regola parla a ciascuno di noi, ma non possiamo circoscrivere il suo messaggio alla sola esistenza individuale: in ballo c'è il bene comune, la vita di tutti, la società. Ci aiuteranno in questo percorso i nostri relatori parlando delle loro esperienza con figli e testimoni importanti di questa terra: Il Beato don Pino Puglisi e il giudice Rosario Livatino.



Oggi più che mai è necessario fare rete per diffondere la cultura del bello e del giusto e la nostra presenza sia segno e risposta a quanto successo in questi giorni a Favara.  Insieme possiamo essere primi artifici e protagonisti di una nuova primavera che a Favara comincia a fiorire.

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