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Francesco. Canto di una creatura

Redazione
Pubblicato il 30-11--0001



Sono pieno di nemici, Signore,
ma anche di amici:
gli uccelli che libero dalle mie mani
sono le mie parole d'amore,
e ti ringrazio, per le infi nite lavande
di lacrime
con le quali pulisco il mio corpo,
giorno per giorno.
Oh, il pianto:
sublime dono di Dio,
regalo di luce.
Le tenebre hanno paura
del pianto degli uomini,
i cattivi non sanno piangere,
ma io quando mi chino sopra un lebbroso
con le mie lacrime
lo mondo delle sue impurità:
di questo sono assolutamente certo.


Alda Merini

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