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Lo 'spirito di Assisi'èdi MARCO TASCA Ministro generale OFM Conv.

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001



La città di san Francesco ha vissuto e ha proposto al mondo, nonchè agli stessi francescani, momenti di particolare intensità storica, religiosa, civile e sociale. In questo suo esistere, fondamentali sono state le figure dei papi, iniziando da GregorioIX, in visita per la prima volta ad Assisi il 26 maggio 1228. Vi tornò pochi mesi dopo, il 16 e il 17 luglio, quando canonizzò san Francesco e poi benedì personalmente la prima pietra dell'erigenda chiesa sepolcrale, ad ovest della città. Nel 1235 è ancora Gregorio IX a consacrare l'altare che Giovanni Paolo II definirà “cattedra di Pace”.

Da allora, fino ad oggi, diciassette sono stati i papi che hanno voluto soffermarsi a pregare e ad affidare l'umanità a san Francesco. Ma è evidente che fu Giovanni Paolo II, da quella sua prima tappa, nel 1978 a voler indicare con forza alla Chiesa, all'Italia, al mondo, la straordinaria ricchezza del nostro Fondatore. Con gli incontri del 1986, del 1993 e del 2002, in particolari e drammatici momenti della storia, Giovanni Paolo II ha operato una scelta ben precisa: la ricerca di Pace nel contesto più appropriato per arrivare al cuore dell'uomo e della società. Una domanda sorge spontanea: perchè ritrovarsi in Assisi, perchè pregare per la Pace? Credo perchè il Santo d'Assisi è una figura universalmente amata da credenti e non credenti, da poveri e ricchi, da giovani e anziani. Ma soprattutto perchè Francesco è capace di parlare, di edificare, di orientare senza offendere, e, in particolare, di parlare con la vita. Ed è vero che il Papa, indicando Assisi, portandoci ad Assisi, ci ha spinto a immedesimarci in Francesco, nei suoi sentimenti, nella sua visione del mondo, degli uomini, dei problemi, e a farlo con la vita e non con le parole. Ad essere cioè, esistenzialmente, uomini di pace.

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