Gli aneddoti
Appresi la NOTIZIA
da Dante Alimenti
1986: p. Vincenzo Coli
Custode dal 1981 al 1990
Nell'1986 al primo storico incontro mi
chiamò Dante Alimenti, noto telecronista
Rai, il quale, in tempi non sospetti,
mi disse: «Ascolta attentamente il discorso
di questa sera del Papa», proprio quella
sera Giovanni Paolo II annunciò che
sarebbe venuto ad Assisi. Era il 25 gennaio
e a Roma il Santo Padre presiedeva
la settimana di preghiera per l'unità
dei Cristiani.
Dopo questa seguirono altre telefonate
naturalmente, ma quello che ancora mi
fa sorridere è che i giornalisti la sanno e
la “spifferano” sempre prima degli altri...
Nell'incontro vero e proprio del 27 ottobre,
quello che mi colpì maggiormente
fu come i leader religiosi di tutto il
mondo avessero una reverenza ed un
rispetto per il Pontefi ce. Ho intravisto
in questo “il fi ne ultimo della storia” dove
tutti i popoli convergeranno verso l'unico
pastore, Gesù redentore dell'uomo.
Se non parlo
con LUI
1993: p. Giulio Berrettoni
Custode dal 1990 al 2000
Mi trovavo ad accogliere il Papa la
sera del 9 gennaio 1993 quando arrivò
al Sacro Convento per il secondo
incontro mondiale di pace da lui
indetto con musulmani ed ebrei. La
sera lo accompagnai nel suo appartamento
al Sacro Convento e mi disse:
«Padre Giulio ci vediamo domani mattina
alle 8».
Il giorno seguente alle 5 di mattino
la Gendarmeria Vaticana, addetta alla
sicurezza del Papa, mi avvisò che il
Papa si era alzato ed era andato nella
Cappella a pregare. Mi alzai di tutta
fretta e mi recai nei corridoi della
Cappella attendendolo. Alle 7,30 uscì
e ci salutammo. Io gli dissi: «Santità, si
è alzato presto questa mattina, non dovevamo
vederci alle 8?» e lui mi rispose:
«Altrimenti che gli dico, se non parlo con
Lui?».
Alle 10 il Papa aveva l'incontro in Basilica
Superiore con ebrei e musulmani.
Una storia questa che mi ha molto
edifi cato e che ci fa comprendere
il segreto e la riuscita dell'incontro,
cioè la forza della preghiera e il rapporto
con Dio.
Il PAPA con i suoi figli
2002: p. Vincenzo Coli
Custode dal 2001 al 2009
Quel giorno mi trovai dinnanzi ad un
Papa ammalato ma indomito, quello
che mi colpì fu la sua coscienza nel
cercare un cammino serio di collaborazione
per garantire le condizioni
della pace e della giustizia nel mondo.
Quest'aspetto fu la percezione più
chiara che porto ancora con me.
Ricordando un aneddoto di quel bel
momento mi viene alla mente che
fummo presi in contropiede quando
al termine della giornata, che avvenne
sotto una grande tensostruttura
innalzata sulla piazza della Basilica
Inferiore, avevamo concordato con il
Papa il cosiddetto “baciamano” prima
di ripartire per Roma.
Ci accorgemmo che c'erano stati diversi
imprevisti che avevano allungato
i tempi. Pochi minuti prima della
conclusione dell'incontro, il segretario
personale del Papa, Monsignor
Stanis?aw Dziwisz, mi chiamò e mi
disse: «Fai venire subito tutti i frati che
facciamo una foto di gruppo con il Santo
Padre». In quattro e quattr'otto dovetti
far chiamare tutti e ci mettemmo
attorno a Giovanni Paolo II sul
palco. Fu la foto che fece il giro del
mondo di quell'incontro.
Allora i giornali colsero bene il momento
titolando: “Il Papa con i suoi figli”.
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