societa

Una vigna 'francescana' per lo sviluppo di Capo Verde

Gelsomino Del Guercio
Pubblicato il 30-11--0001

Una vigna che dia lavoro a decine di capoverdiani. Una grande scommessa sostenuta da missionari francescani cappuccini sull'isola di Capo Verde e in particolare dall'animatore del progetto e dell'associazione AMSES onlus, associazione missionaria di solidarietà e sviluppo: l'instancabile padre Ottavio.



IN MISSIONE DA 50 ANNI

Il frate ha trascorso ormai le "nozze d'oro" con la missione capoverdiana: 50 anni «di costante impegno umano, sociale e spirituale per questo popolo che da sempre ha lottato e lotta contro la siccità. Noi, frati cappuccini piemontesi, fin dal 1947 abbiamo fatto la scelta, come più volte ripetuto dall’ex-Presidente della Repubblica, dott. Antonio Mascarenhas, di "vivere con la gente e per la gente di queste isole”».



LA VIGNA DOPO L'OSPEDALE

Attualmente nell’isola di Fogo, dopo la grande esperienza vissuta insieme di religiosi e laici, professionisti e non, che ha portato alla realizzazione del Centro Socio Sanitario “Ospedale San Francesco d’Assisi” nel quale sono state salvate centinaia di vite umane, «stiamo lavorando intensamente alla grande Vinha de Maria Chaves. Sono 23 ettari sulle pendici della serra del Vulcano di Fogo, adagiati su di un terreno che va dai 600 ai 900 metri di altezza. E’ una sfida, ma i tecnici italiani che la stanno ‘vivendo’ credono profondamente che questa esperienza sin dall’inizio darà frutti positivi ed abbondanti per l’economia e per i coltivatori di questa terra».



PRODURRE LAVORO

L'obiettivo è dare opportunità di lavoro in un Paese con cronici problemi di disoccupazione; favorire la formazione professionale e un processo di sviluppo, di crescita e innovazione per l’agricoltura locale dell’isola di Fogo; stimolare la modernizzazione dell’agricoltura anche in altre zone dell’arcipelago; generare una fonte di finanziamento per i progetti di AMSES-ASDE.



CANTINA E FRUTTETO

L'idea si articola in tre “sottoprogetti”: la Vigna (Vinha) Maria Chaves vera e propria; la Cantina (Adega) “Monte Barro” con capacità produttiva annua di un minimo 220.000 bottiglie di vino bianco e rosso; infine il Frutteto sperimentale con piante drupacee (albicocchi, peschi, mandorli, susini), olivi e agrumi, per verificare la possibilità di espandere e diversificare le colture sull’isola di Fogo.



IL SOSTEGNO DELLA CEI

Si prevede di impiegare direttamente nel progetto tra i 50 e i 60 addetti, senza contare l’indotto. Il progetto è reso possibile grazie all’attenzione e al contributo della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) Comitato per gli Interventi Caritativi a favore del Terzo Mondo.

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