societa

La bontà al centro

Enzo Fortunato
Pubblicato il 30-11--0001

Una benedizione a tutti e che non si dimentichino che Dio è buono. E la bontà è contagiosa, non è una malattia contagiosa, è una cosa buona, ma contagiosa. Abbiamo bisogno in questo mondo di contagiare bontà queste le parole che papa Francesco ha voluto lasciare come messaggio ai lettori nel giorno del nostro incontro con lui. Si tratta di un percorso di riflessione e orientamento per il lavoro giornalistico della nostra redazione e di un augurio per in nuovo anno.

La bontà dunque deve essere al centro del nostro cuore, del nostro sguardo, del nostro agire. Vorrei commentarla con voi, con le parole del domenicano Henry-Dominique Lacordaire: "Soprattutto sii buono e quanto assomiglia più a Dio e più facilmente disarma gli uomini. Ne ha i primi tratti nell'anima; ma sono solchi che non si imprimono mai abbastanza profondamente... Un pensiero costantemente dolce e amabile verso gli altri finisce per stamparsi nella fisionomia stessa. Io non ho mai provato amore che per la bontà resa visibile dai tratti del volto. La fronte sulla qual brilla il genio mi lascia freddo; ma il primo venuto, che mi dà l'impressione di essere buono, mi commuove e mi attrae!"

Se questo è un pensiero rivolto ai giovani vorrei pensare anche ai papà e alle  mamme con queste parole: "La bontà e le gioie escono dal tuo cuore come un lungo fiume che rende buone  e generose le nostre vite e il nostro cuore. Sei una vera e propria fonte d'amore".Ai genitori, dunque, che si lasciano "scongelare" dalla tenerezza dei loro figli, dalla poesia di un bimbo al padre o alla madre. Un ultimo testo mi permette di commentare le parole di Papa Francesco,  è di Umberto Saba, si tratta delle Poesie sul Natale: "Gesù fa' cheio sia buono che in cuore non abbia che dolcezza. Fa' che il tuo dono s'accresca in me ogni giorno e intorno lo diffonda nel tuo nome".

Ma Francesco d'Assisi, come commenterebbe le parole del Papa? Credo con la più bella delle immagini che la fantasia e la creatività potrebbero donare al nostro cuore, al nostro sguardo e al nostro agire, quella in cui Francesco d'Assisi invita i frati ad essere madri l'uno per l'altro: "Coloro che vogliono condurre vita religiosa negli eremi, siano tre frati o al più quattro. Due di essi facciano da madri ed abbiano due figli o almeno uno. I due che fanno da madri seguano la vita di Marta, e i due che fanno da figli quella di Maria".

Grazie Papa Francesco, per l'incontro e per le parole che ci hai donato e che sapranno essere da guida in questo nuovo anno.

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