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Guardie Svizzere, mezzo millennio a difesa dei Papi

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

La Guardia Svizzera Pontificia ha celebrato nei giorni scorsi il 509° anniversario con una messa a Santa Maria della Pietà in Camposanto Teutonico. Hanno un triplice ruolo: onore, controllo, ordine. Per essere ammessi serve un'altezza di almeno 174 cm

 

 

Gli elmi lucidi con il pennacchio di struzzo e l’alabarda d’ordinanza. La Guardia Svizzera Pontificia ha festeggiato il 509° anniversario della sua fondazione, avvenuta nel 1506. È avvenuto giovedì con una messa presieduta dal cardinale Angelo Comastri, arciprete della basilica papale di San Pietro, nella chiesa di Santa Maria della Pietà in Camposanto Teutonico. Tra i concelebranti, il cappellano del Corpo, don Pascal Burri.

 


 

Nell'occasione, il comandante del Corpo, Daniel Rudolf Anrig, prossimo a lasciare l'incarico (accadrà il prossimo 31 gennaio), ha ricordato che «dopo 509 anni, migliaia di uomini hanno contribuito alla forza e alla longevità del Corpo e altrettanti si apprestano a farlo tutt'ora. Infatti, la condivisione dell'impegno sincero e incondizionato di questo prezioso servizio unisce molte generazioni passate, presenti e future».  Le Guardie Svizzere, che nel 1970 Paolo VI risparmiò dalla soppressione delle «compagnie» militari pontificie, hanno un triplice ruolo: di onore, di controllo e di ordine. Gli effettivi presidiano gli ingressi notte e giorno. I requisiti per l’ammissione sono: essere cittadini svizzeri, di fede cattolica, avere una reputazione irreprensibile, aver assolto la «scuola reclute» in Svizzera, avere un’età compresa tra i 19 e i 30 anni, essere alti almeno 174 centimetri, essere celibi e possedere un certificato di capacità professionale o di maturità in un istituto medio-superiore. L’età media delle reclute elvetiche è 23 anni e il periodo di permanenza in Curia è di 25 mesi.


 

 

Invece la Gendarmeria vaticana (corpo incaricato della difesa del Papa e della Città del Vaticano) svolge funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza all’interno del piccolo Stato. I suoi agenti sono a fianco del Pontefice negli spostamenti in Italia e all’estero e presidiano il territorio vaticano. L’arruolamento in Gendarmeria è riservato ai cittadini italiani fra i 21 e i 25 anni. In casi eccezionali posso essere arruolati ex ufficiali o funzionari delle forze di polizia di altri stati. La nascita del corpo risale al 1816, per iniziativa di Pio VII.

 

 


Dalla fine del 2006 la Gendarmeria partecipa agli incontri dei capi di Polizia dei Paesi appartenenti all’Osce. Nel 2008 a San Pietroburgo il Vaticano ha firmato il protocollo di adesione all’Interpol, l’organizzazione che riunisce i corpi di polizia internazionali. La missione è prendersi cura della sicurezza e dell’ordine pubblico, svolgere i compiti istituzionali di polizia, inclusi quelli di frontiera, così come quelli della polizia giudiziaria e tributaria, per la sicurezza dei luoghi e delle persone. Sfide sempre più ardue in tempi di crescenti tensioni internazionali. (Vatican Insider)

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