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Giù la fiducia di consumatori e imprese a luglio

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

 Diminuisce la fiducia di consumatori e imprese a luglio. Secondo le rilevazioni Istat, il calo è stato più forte per la fiducia dei consumatori, con l'indice sceso a 106,5 da 109,3 di giugno, mentre per le imprese la diminuzione della fiducia è stata lieve, con l'indice calato a 104,3 da 104,7 di giugno. Peggiorano le attese, tra gli italiani privati cittadini, sia per quanto riguarda la situazione personale che - soprattutto - per l'economia nel suo complesso.


Consumatori. Diminuiscono tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori. Variazioni più marcate si rilevano per il clima economico e per quello futuro, che passano rispettivamente a 127,9 da 138,6 e a 114,6 da 119,2. Il clima personale e quello corrente diminuiscono in maniera più contenuta attestandosi rispettivamente, a 99,5 da 100,0 e a 101,7 da 103,3.


I saldi dei giudizi e delle attese dei consumatori sull'attuale situazione economica del Paese peggiorano passando rispettivamente a -69 da -57 e a -4 da 9. Il saldo relativo ai giudizi sull’andamento dei prezzi passa a -17 da -21, mentre quello riferito alle attese rispetto ai prossimi 12 mesi passa a -22 da -20. Il saldo sulle attese di disoccupazione aumenta a 28 da 10 dello scorso mese.


Imprese. L'indice del clima di fiducia delle imprese scende a luglio a 104,3 da 104,7 di giugno. L'Istituto di statistica lo definisce un calo lieve. A luglio restano più fiduciose le imprese dei servizi di mercato (indice in aumento a 110 da 109,2) e quello delle imprese del commercio al dettaglio mentre scende a 103,6 da 103,9 l'indice delle imprese manifatturiere e a 117,6 da 119,7 quello delle costruzioni.


Nelle imprese manifatturiere, migliorano i giudizi sugli ordini (a -12 da -13 il saldo), mentre le attese di produzione rimangono stabili (a 11); il saldo dei giudizi sulle scorte di magazzino passa a 3 da 2. Nelle costruzioni peggiorano sia i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (a -34 da -33) sia le attese sull'occupazione (a -11 da -9). Nelle imprese dei servizi migliorano i giudizi e  le attese sugli ordini (a 7 da 4 e a 9 da 5, i rispettivi saldi)

ma peggiorano le attese sull'andamento generale dell'economia (a 12 da 18). Nel commercio al dettaglio migliorano i giudizi sulle vendite correnti (a 16 da 7) mentre peggiorano le attese sulle vendite future (a 21 da 23); in accumulo sono giudicate le giacenze di magazzino (a 10 da 5). (Repubblica)

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