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Fumo, in arrivo la nuova stretta: verso divieto nei parchi e in spiaggia

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Niente sigarette nei parchi pubblici, negli stadi e nelle spiagge attrezzate, ma anche sulle macchine con bambini a bordo o nei film e serie tv nazionali, se vengono accese in un numero eccessivo di scene. Nei giorni del decennale della legge Sirchia, che ha rivoluzionato i costumi italiani vietando il fumo nei luoghi chiusi, si pensa a nuove restrizioni per ridurre il numero dei consumatori. "Si tratta di possibili iniziative, il cui successo in altri Paesi è documentato", sottolineano dal ministero alla Salute.


Beatrice Lorenzin conferma: "Sì, ci sarà una stretta ulteriore. Partiamo da film e auto con minori e poi studieremo eventuali nuove misure. È una materia da approfondire, su cui eventualmente aprire un confronto". Così in certi casi anche gli spazi all'aperto, come già avviene ad esempio negli Usa, potrebbero diventare off limits per chi vuole accendersi una sigaretta.


La lotta contro il fumo deve essere portata avanti costantemente, con campagne di sensibilizzazione ma anche con misure di legge da aggiornare. E dopo la norma di Girolamo Sirchia del 10 gennaio 2005, da tempo accettata e metabolizzata nel nostro Paese, ci sono state nuove restrizioni. Di recente, ad esempio, è stato posto il divieto di consumare le sigarette negli spazi esterni delle scuole e si è alzato fino a 18 anni il divieto di vendita di prodotti del tabacco.


L'Oms ha inoltre indicato una strategia che potrebbe essere adottata anche in Italia: quella di far scattare automaticamente un costante aumento dei prezzi delle sigarette. Infine deve essere recepita una direttiva europea approvata nell'aprile scorso in base alla quale, tra l'altro, sul 65% della superficie dei pacchetti dovranno essere introdotte immagini dissuasive.


"Il fumo uccide, dobbiamo essere tutti consapevoli di questo  -  spiega Lorenzin  -  Sono convinta che sia fondamentale agire sui giovani in via prioritaria per evitare che entrino nella spirale di questo vizio. L'Oms ha rilevato come si determini una oscillazione a favore dell'abitudine al fumo quando vengono meno le campagne di sensibilizzazione ". Il ministero avvierà una serie di iniziative di comunicazione rivolte ai giovani non solo contro il fumo ma anche contro alcol, droga e malattie sessualmente trasmissibili. "Le statistiche dicono che c'è stato un incremento importante tra i fumatori giovanissimi, in età 11-12 anni, e questo vuol dire che si è abbassato il livello di guardia e di consapevolezza ma anche di una stigmatizzazione del fumo ", ha spiegato il ministro.


In dieci anni di legge Sirchia, ritenuta utile dal 95% degli italiani e rispettata dal 90%, la prevalenza dei fumatori nel nostro Paese è diminuita, passando dal 23,8% al 19,5%. I dati sono dell'Istat. La vendita dei prodotti del tabacco, del resto, è scesa di circa il 25%. Solo nel 2% delle 35.800 ispezioni fatte dai carabinieri del Nas in vari tipi di locale in questi anni, sono state trovate persone che fumavano. Non che i numeri siano tutti buoni, anzi. L'Italia tra il 2007 e il 2013 è scesa dall'ottavo al quindicesimo posto nella classifica dei Paesi europei più impegnati nella lotta al tabagismo. Non certo un successo. (Repubblica)

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