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A ROMA FRANCESCANI LUNGO LE BANCHINE DEL TEVERE, CON SAN FRANCESCO PER DIFFONDERE LA BUONA NOVELLA

Gelsomino Del Guercio
Pubblicato il 30-11--0001

Si ripete anche quest'anno la presenza francescana nell'Estate Romana. Frate Paolo Fiasconaro: il nostro messaggio, nel solco di Bergoglio

Anche quest'anno si ripete l'esperienza vissuta la scora estate e denominata "Estate romana sul Tevere" Tre mesi nel segno dell'evangelizzazione di strada, tra milioni di turisti e visitatori che da giugno a settembre popolano le banchine del fiume a Roma, luogo di spettacoli, incontro, intrattenimenti vari. Ed è in questo contesto che si innesta la presenza francescana. I frati hanno disposizione anche uno stand, aperto dalle 19 alle 23.

       

NELLE PERIFERIE ESISTENZIALI

«Ci auguriamo - spiega il Centro Missionario Francescano Onlus - che pure quest'anno la nostra presenza "in missione" possa ancora una volta raccogliere i frutti desiderati, forti del pressante invito di San Francesco "Annunciate il Vangelo sine glossa" e di Papa Francesco "Andate nelle perfierie esistenziali dell'umanità"».

 

UN VOLTO UMANITARIO E SOCIALE

Non a caso “Diamo un volto umanitario, sociale e spirituale all’Estate Romana sul Tevere”, è lo slogan del Centro Missionari per sensibilizzare turisti e visitatori romani a vivere momenti di crescita nelle calde serate estive ed anche per far conoscere le attività missionarie che i Francescani Conventuali promuovono nei 40 paesi del mondo.

 

"AVVENTURA STRAORDINARIA E SORPRENDENTE"

«La “missione” sulle banchine - è il pensiero di frate Paolo Fiasconaro - è un’avventura che ha dello straordinario e sorprendente. Straordinario per la novità di una proposta e di una esperienza inusuale, in un luogo “laico”, in una periferia umana quale è la movida romana… del divertimento, del relax serale e della passeggiata serale dei romani e dei turisti. Sorprendente per i risvolti positivi nel dialogo e nell’incontro con la gente di varie estrazioni sociali, nazionalità, razza e culture: una moltitudine di tipologie diverse, giovani e famiglie intere, suore e preti, seminaristi e diplomatici, credenti e non credenti di varie religioni e ideologie».

A CONTATTO CON MILIONI DI TURISTI

Una fiumana umana, prosegue il francescano conventuale, «che guarda meravigliata, si ferma, dialoga e cammina fino a notte alta… alla ricerca di un sorriso, di un consiglio, di uno sfogo e forse “spesso” di ritrovare la strada perduta. Abbiamo visto transitare lo scorso anno per tutta l’estate quasi 2 milioni di persone: tutti hanno potuto osservare il nostro stand e la nostra presenza tra la gente, in un sito con tanti ristoranti, eventi e due chilometri di spazi espositivi».

 

MISSIONE E' ALTRUISMO

Due sono i “dati salienti” dell’incontro con la gente secondo frate Paolo.

1) La proposta del concetto di “missione” spiazza ogni ideologia e, al di là del proprio credo, dentro la “missione” sono insiti i valori dell’altruismo, condivisione, volontariato, solidarietà e quant’altro di positivo vi è dentro l’animo umano nei confronti del proprio simile.

 

PENETRARE NELLA COLLETTIVITA'

2) L’esperienza vissuta sulle banchine è esportabile in altri siti laici e credo che sia la nuova frontiera di una evangelizzazione “davvero nuova”. Essa fa tesoro di queste opportunità per penetrare dentro il tessuto di una collettività disorientata, distratta e alla ricerca dell’accoglienza fraterna e di testimonianze credibili in grado di dare risposte ai grandi problemi esistenziali dell’umanità e alle tante povertà che affliggono il mondo contemporaneo, bisognoso di Dio.

 

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