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20 milioni di posti liberi in Europa, merito del digitale

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

E se provassimo a cercare un lavoro fuori dall’Italia, in Europa? La risposta oggi c’è e non si chiama Eures, portale pubblico europeo. L’algoritmo di Face4Job, il portale sociale di matrice italiana, in due settimane dal lancio ha portato a casa un aumento di opportunità esponenziale con numeri impressionanti. In Europa le ricerche di posizioni aperte da parte delle aziende sono a oggi 19.652.395. La Russia si attesta a 4.324.560 e si conferma locomotiva nello scenario occupazionale del Vecchio continente, seguita dalla Germania, con 3.740.000 profili ricercati. Si distingue il Regno Unito con 1.976.145 posti aperti, ma anche l’Italia che, insospettabilmente, registra 1.339.730 posti vacanti. 

Il grande contatore delle ricerche di personale in corso nelle aziende a livello internazionale contabilizza un dinamismo che fa ben sperare. Continuano a crescere le rilevazioni dei numeri di posti di lavoro provenienti dal flusso in continuo movimento tra domanda e offerta di lavoro, che vengono letti in tempo reale dall’algoritmo di Face4Job, che la new entry, fondata su una piattaforma digitale per il libero incrocio di ricerche di posizioni aperte e di candidati che si autopropongono, profila e gestisce. Attiva in tutti i paesi europei e tradotta per ora in sette lingue, la piattaforma ha più che quadruplicato i numeri raccolti e presentati al suo lancio internazionale il 6 novembre scorso, che appaiono superati.
  

L’attività di ricerca dell’algoritmo ha estrapolato a livello globale altri 40milioni di posti di lavoro e, se solo un paio di settimane fa si contavano oltre 12milioni di posti di lavoro disponibili nel mondo, oggi il contatore tocca e supera la soglia dei 52 milioni. Tra i settori che assumono maggiormente in questo momento appare il Digital, accompagnato da un sorprendente Media (con 2.735.196 figure ricercate), subito seguiti dall’industria, con 2.073.256 posizioni vacanti nell’Enginering e Manufacturing, e dal settore del Retail (con 1.685.208). Insomma, se in Italia prevalgono gli scettici, nel mondo il lavoro e la sua domanda crescono, segno che molti paesi si sono attrezzati e si stanno attrezzando per una ripresa economica e occupazionale. 


«I dati stanno esplodendo - spiega il Ceo di Face4Job, Alessio Romeo, titolare della start up - Arrivano candidature da tutto il mondo pronte per essere connesse con le aziende attive in cerca di talenti corrispondenti alle loro esigenze. L’algoritmo viaggia nel planisfero alla velocità della luce e riporta dati che nessuno aveva mai osato immaginare. I numeri rivelano che, nonostante le crisi, nella vecchia e per molti stanca Europa esiste un movimento di imprese eccellenti, che producono innovazione e fungono da acceleratore dei settori trainanti nelle economie dei singoli Paesi».

Il decollo del nuovo portale di raccolta delle vacancy direttamente dai siti delle aziende che assumono nel mondo rivela il dinamismo reale della domanda, ma mette anche a nudo due questioni, legate alle infrastrutture del mercato: le difficoltà degli intermediari professionali ad avere il polso effettivo della domanda di lavoro e la persistenza di sacche di rendita parassitaria da parte di una fascia di società di recruiting di vecchio stampo. Non a caso quella di Face4Job può rappresentare un big bang, una rivoluzione, che conduce al rapporto diretto tra candidati e imprese, che scavalca una ormai inefficace intermediazione.  La Stampa

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