sda-2016

SCUOTERE CUORE DI DIO, RISVEGLIARE CUORE DEGLI UOMINI

Enzo Fortunato Andrea Cova
Pubblicato il 30-11--0001

Assisi è un pezzo di pace che fa quasi da contraltare a una guerra mondiale "a pezzi"

Fermiamo le armi, proviamo a fermare le armi per un'intera giornata. Una tregua vera per tutti i conflitti aperti. Proviamo a fermarci, uno di fronte all'altro, amici e nemici. Guardiamoci con il cuore, senza barriere, senza pregiudizi, uscendo dalla contrapposizione amico-nemico.

Riconosciamoci come fratelli, il segreto di Francesco d'Assisi, reciprocamente, come figli di uno stesso Padre, di un Dio unico della Misericordia e della Pace. Che per noi cristiani ha il volto di Gesù Cristo e  condividiamo la nostra sete di pace e di giustizia con tutti, uomini e donne, bambini, giovani e anziani che vogliono vivere. 

Assisi è un pezzo di pace che fa quasi da contraltare a una guerra mondiale "a pezzi". Domenica scorsa il Papa ha chiesto all'Angelus che oggi tutto il mondo sia unito in una giornata mondiale di preghiera per la pace, sottolineando l'urgenza dell'invocazione a Dio e di ogni iniziativa possibile per il dialogo. Ritorna in mente il discorso di Benedetto XVI del 2011 proprio ad Assisi, quando ricordò che con la preghiera si può scuotere il cuore di Dio e, nello stesso tempo, risvegliare le nostre coscienze e il cuore dell'uomo.

Torna alla memoria un'altra grande iniziativa per la pace in Siria che Papa Francesco promosse con una veglia mondiale in piazza San Pietro, nel settembre 2013, per fermare i bombardamenti massicci che si annunciavano sulla popolazione. E i bombardamenti si fermarono. In questi giorni stiamo vivendo una nuova stagione del dialogo, più consapevoli dei nostri errori, più uniti nella necessità di diffondere azioni concrete di pace, nella quotidianità, fino a coinvolgere i popoli e i governi del mondo. Ma i gesti devono essere coraggiosi, inaspettati. La paura viene solo dal male che vogliamo prevenire e combattere.

Papa Francesco ci ha abituati a gesti inaspettati come l'Assisiate che nel 1219 incontrò il Sultano d'Egitto, Al-Malik aprendo un dialogo verso l'Oriente. La forza degli incontri animati dalla preghiera è capace di cose impossibili, e rappresentano le pagine più lette della nostra vita.

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