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Sant' Elpidio Abate

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001


A sud di Ancona alcune cittadine portano il nome del santo odierno: S. Elpidio a Mare, S. Elpidio Morico, Porto S. Elpidio. Nel Piceno questo nome è frequente anche nelle persone, e tuttavia poco si conosce di questo santo, lontano nel tempo e nella memoria, al punto d'essere confuso con vari personaggi. Qualcuno ritiene che S. Elpidio sia originario della Cappadocia. Lo scrittore Palladio lo ricorda nella sua Storia Lausiaca come un eremita vissuto per molti anni in una spelonca presso Gerico e ne tesse gli elogi consueti per un asceta che, estraniatosi dalla compagnia degli uomini, scelse la solitaria scalata alle vette della perfezione cristiana.

Proprio nell'epoca in cui visse S. Elpidio, nel IV secolo, andava affermandosi una nuova forma di monachesimo, con S. Pacomio, iniziatore del "cenobitismo" cioè della vita comunitaria. Nella Tebaide, presso il Nilo, aveva fondato i primi conventi di uomini e di donne, divisi in celle individuali, con la chiesa e il refettorio in comune. A capo di ogni nucleo (il futuro convento) è l'abate che ha il compito di fare osservare la regola comune, imporre la castità, il lavoro, il digiuno e la recita dell'ufficio. Pochi anni dopo S. Pacomio, il grande teologo e mistico orientale S. Basilio di Cappadocia dava una regola più mitigata ma più saggia, destinata a diventare la "magna charta", le costituzioni, di tutto il monachesimo cristiano, sia in Oriente che in Occidente, tramite la Regola benedettina.(santiebeati)

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