religione

Vescovo di Melfi abolisce padrini e madrine di battesimo e cresima

Redazione online Pixabay - Keskieve
Pubblicato il 30-11--0001

Decreto sperimentale valido tre anni a partire da settembre

Il vescovo della diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa, in provincia di Potenza, monsignor Gianfranco Todisco, ha deciso di abolire in via sperimentale le figure dei padrini e delle madrine di battesimo e di cresima che, "pur essendo brave persone, non hanno però piena consapevolezza del ruolo da svolgere come testimoni della fede perché scelti con criteri parentali, amicali o sociali".

Padrini e madrine saranno sostituiti nel loro ruolo "dall'intera comunità ecclesiale di cui fanno parte i genitori, i quali con la stessa comunità si fanno carico di accompagnare il cammino di fede del battezzato o del cresimato". In particolare, "nelle comunità parrocchiali sarà il catechista a presentare il candidato e garantirne la formazione e il sostegno".

Il decreto "ad experimentum" pubblicato dal presule entrerà il vigore nel prossimo mese di settembre, "avrà validità triennale e potrà essere confermato o abolito quando verranno ritenute superate le motivazioni pastorali che lo hanno prodotto".

Nella premessa al decreto, monsignor Todisco ha sottolineato che "negli ultimi decenni è notevolmente diminuita la partecipazione dei nostri fedeli alla vita ecclesiale e sacramentale e, di conseguenza, la consapevolezza della responsabilità che tutti abbiamo, specialmente i genitori, di trasmettere la fede con la testimonianza di vita". Cause del fenomeno sono la "diffusa secolarizzazione della società" e la "perdita di principi e valori ispirati al Vangelo": ciò determina - ha scritto il vescovo - la necessità di "un urgente rinnovamento della pastorale". (ANSA)

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