religione

Un viaggio attraverso i più bei presepi del mondo, dall’Italia alle terre lontane

Antonio Tarallo Freepik
Pubblicato il 14-12-2018

Regalano al cuore di ognuno, un po’ di luce e calore

E’ un arte il presepe. Vive, ogni anno, di un’atmosfera tutta particolare. Sono quei volti,  quei tendaggi, quelle atmosfere, che regalano al cuore di ognuno, un po’ di luce e calore, che tanto manca al Mondo di Oggi. E sostare davanti a queste scenografiche rappresentazioni, forse, ha un diverso significato per chi si pone, almeno per un attimo, davanti a un simile spettacolo. Sono tanti i presepi nel mondo, e l’Italia sicuramente è il Paese “principe” di quest’arte nata lontano nel tempo.

La culla dell’arte presepiale è, senza dubbio, Napoli. Tutti conosciamo la famosa Via San Gregorio Armeno, così ricca di bancarelle copiose di statuette, pronte per essere inserite in ogni presepe di famiglia, presenti nelle case partenopee, ma non solo. Turisti di tutto il Mondo, infatti, vengono in questa famosa via per portarsi con sé, qualche particolare personaggio del presepe.  Ma se pensiamo a Napoli, due scenografie presepiali ci vengono in mente: quella del cosiddetto “Presepe Cuciniello”, attualmente visibile nel Museo di San Martino che sicuramente gareggia nel primato di miglior presepe napoletano, e poi quello del “Presepe del Banco di Napoli”, o meglio conosciuto come “Il presepe del Re”, conservato a palazzo Reale a Napoli.

Saliamo al Nord,nelle Cinque Terre. Qui nasce il più grande Presepe al mondo,  opera di Mario Andreoli, ex dipendente delle ferrovie italiane, che ha dedicato anni della sua vita alla realizzazione di un’opera unica, capace di coprire un’intera collina. Da più di cinquant’anni, a Manarola,  si accende uno dei presepi più grandi del mondo, che illumina la Collina delle Tre Croci, su cui sono disseminate 250 figure rivestite da 15mila lampadine. Nel 2007 il Presepe, una volta inaugurato, entrò subito di diritto nel Guinness dei Primati. Per la sua realizzazione sono stati usati 8 km di cavi elettrici, 17000 lampadine, più di 300 figurini a grandezza naturale.

Matera, terra dei sassi. Famosa scenografia naturale di film come il “Vangelo” di Pasolini e il discusso “The Passion” di Gibson. Dopo il successo degli scorsi anni, ritorna – nella nona edizione- il “Presepe Vivente nei Sassi di Matera”. Rappresentazione sacra, teatrale, che si svolge nei suggestivi rioni della Capitale Europea della Cultura per il 2019. Si tratta della Natività, allestita in ben sei diverse raffigurazioni: L’Annunciazione, la Visitazione, il Mercato, il Sinedrio, la Corte di Erode e la stessa Natività. La nona edizione, questa di quest’anno, è dedicata al tema “Il Presepe della Perdonanza: Matera per L’Aquila 2009-2019”. A dieci anni dal disastroso sisma che ha colpito l’Abruzzo e il suo capoluogo regionale, l'evento intende dar forza alla voce di rinascita e speranza della popolazione aquilana.

Il presepe della Marineria, a Cesenatico. Nel periodo di Natale, dalla prima domenica di dicembre sino all'Epifania, le barche della Sezione Galleggiante del Museo della Marineria diventano il palcoscenico del Presepe della Marineria. Il presepe è nato nel 1986 ed è opera degli artisti Tinin Mantegazza, Maurizio Bertoni e Mino Savadori, da un'originale idea di Guerrino Gardini. Non si tratta solo di statue tradizionali che si vedono nei presepi, ma di scorci ispirati dalla vita della gente comune di un borgo di pescatori, che racconta attraverso di essi, la vita di una città: pescatori, falegnami, burattinai, pescivendoli, bambini e musicisti. Insieme alla Sacra Famiglia, e ai tradizionali pastori, possiamo vedere chi salpa o rammenda le reti, chi conduce le imbarcazioni, chi vende il pesce; senza tralasciare particolari singolari come la presenza di un gruppo di delfini che si affacciano dall'acqua con curiosità.

 

E ora, andiamo un po’ lontano. Nel Mondo. Girovaghiamo velocemente per il globo. Il presepe nei paesi dell'America Latina, non possono non avere che un una buona dose di folklore. Soli splendenti e azzurro cieli, ecco la tipica scenografia di questa tipologia di presepi. Nella maggioranza dei casi, i personaggi presentano i tratti somatici e gli abiti locali delle genti di questi luoghi. Ad esempio, in Messico,tra le peculiarità più evidenti dei personaggi, si nota immediatamente che portano sulla loro testa il tipico cappello messicano, il sombrero.

Ai Paesi dell'est europeo sono riconducibili quattro tradizioni diverse, rappresentate da quattro nazioni diverse: Ungheria, Russia, Polonia e Slovacchia.

In Polonia, ad esempio, il presepe ha forma di una cattedrale ricoperta di carta stagnola colorata.   Si compone di tre parti: una superiore, qui troviamo gli angeli che annunciano il tanto atteso evento della nascita del bambino Gesù; poi, in quella centrale è raffigurata la grotta con la Natività; e infine la parte inferiore è costituita da rappresentazioni di contadini polacchi insieme ai Re Magi. Cracovia è, indubbiamente, la città che annovera più presepi di tali particolari fattezze.

E ora il freddo, freddissimo Nord Europa. Vede coinvolta Germania, altra grande patria dell’arte presepiale. In molte città come Monaco, Augusta, Norimberga si allestiscono nelle piazze dei veri e propri mercati di Gesù Bambino, letteralmente denominati “Christkindlmarkt”. A Norimberga, ad esempio, possiamo trovare numerosissime bancarelle, nella famigerata piazza Hauptmarkt.  Circa due milioni di persone, visitano – all'anno – questo luogo. Comincia ogni anno il venerdì prima dell'inizio dell'avvento e finisce il 24 dicembre. Legni finemente intarsiati, personaggi con ricche stoffe dorate e rosse, animano i vari personaggi di questa distesa grandissima cittadina.


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