religione

Tra preghiere e icone "russe": la vita contemplativa delle clarisse di Paganica

Gelsomino Del Guercio CLARISSE PAGANICA
Pubblicato il 29-04-2018

 

Una vita contemplativa immersa nella preghiera. Una rigida clausura che si anima attraverso il contatto con il mondo esterno soprattutto in un modo: le intenzioni di preghiera.

Le clarisse di Paganica (L'Aquila) "aprono" virtualmente le porte del loro monastero a chi volesse condividere con loro l'incontro con Dio. Collegandosi al loro portale web si possono inoltrare le richieste di preghiere per un proprio caro, un amico, un conoscente.

«Il nostro Monastero delle Sorelle Povere di Santa Chiara - scrivono le Clarisse - è presente nel territorio di Paganica dal luglio del 1997 dopo il trasferimento dal centro urbano della città dell’Aquila per un posto più verde e silenzioso, più consono alla nostra vita integralmente contemplativa».

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IL CARISMA DELLA BEATA ANTONIA

La presenza delle sorelle clarisse a L’Aquila affonda le sue radici fin dal 1447, data in cui la Beata Antonia da Firenze e San Giovanni da Capestrano, fondarono il Monastero dell’Eucarestia chiamato successivamente di Santa Chiara povera.

Il nostro Monastero delle Sorelle Povere di S. Chiara è presente nel territorio di Paganica dal luglio del 1997 dopo il trasferimento dal centro urbano della città dell’Aquila per un posto più verde e silenzioso, più consono alla nostra vita integralmente contemplativa.

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LE QUATTRO REGOLE

Sono quattro i capisaldi nella vita delle clarisse di Paganica.

Primo: «l’Altissima povertà in cui sperimentiamo l’abbandono nelle mani del Padre delle misericordie che si fa Provvidenza, riconoscendo con gratitudine che tutto è dono suo e facendo di Cristo l’unica ricchezza».

Secondo: «l’obbedienza che ricerca la volontà di Dio sopra ogni cosa;

la castità riconoscendo in Cristo l’unico vero amore».

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Poi, proseguono le monache, «viviamo nel ritiro contemplativo della clausura testimoniando al mondo la priorità della ricerca di Dio e dell’incontro con Lui».

«Facendoci canali di Grazia per la Chiesa - la quarta "regola" - la nostra preghiera quotidiana vuole essere intercessione per ogni uomo, nostro fratello. Come radici dell’albero attingono dalla terra la linfa per dare il nutrimento a tutta la pianta, così la nostra vita nascosta in Dio, attingendo da Lui per mezzo della preghiera, permette a ogni creatura, ogni vocazione, di ricevere da Dio luce, forza, pace e ogni bene».

LE ICONE

È proprio la preghiera che ritma le loro giornate, vissuta tra il coro, la fraternità e il lavoro. «Viviamo di Provvidenza e del lavoro delle nostre mani realizzando icone scritte con la tecnica russa e con la stampa che vengono usate anche come bomboniere».

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