religione

Camminando sulle mani di Dio noi avremo la grazia di arrivare all’essenziale

Una parte del discorso durante la Messa solenne di Natale di padre Mauro Gambetti, Custode del Sacro Convento.

[…] Le false luci sono facilmente riconoscibili, se poniamo attenzione a un fatto: tutte tendono ad oscurare, a gettare le tenebre su alcuni aspetti della vita, dell’esistenza. E c’è la luce vera, quella che illumina ogni uomo e che ha il suo principio, la sua origine in una notte d’inverno in un piccolo paese della Giudea, in un contesto di precarietà, dove una donna dà alla luce un figlio, un bambino. La luce vera si fa strada in questa notte, in  questa famiglia, in questo piccolo borgo della Giudea. Si fa strada lasciando intuire che c’è una passione, una morte a cui partecipa che viene a rendere umano. Santa Chiara scrivendo ad Agnese di Boemia diceva: “Poni la tua mente nello specchio dell’eternità. Poni la tua anima nello splendore della Gloria, poni il tuo cuore nella figura della Divina sostanza, trasformati tutta attraverso la contemplazione e l’immagine della sua divinità”. E lo dice pensando a questo presepe in cui c’è questo specchio. Un presepe a forma di croce. E in questo specchio rifulgono la povertà, la santa umiltà, la carità. Guarda con attenzione il principio di questo specchio. La povertà di colui che è posto in una mangiatoia […]. Mai sia esclusa dalla vita la precarietà, mai sia esclusa la fragilità, mai sia esclusa la tenerezza, la fatica di ogni giorno, mai siano escluse tutte quelle condizioni, quei sentimenti, quei atteggiamenti che sono umani. Mai siano esclusi. […]. Camminando sulle mani di Dio noi avremo la grazia di arrivare all’essenziale, la povertà dalla quale si irradia luminosa la presenza di Dio nella vita nostra e del mondo". [...].