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FRANCESCO AI MEDIA: DISINFORMARE E' PECCATO

Redazione online ANSA/GIORGIO ONORATI
Pubblicato il 30-11--0001

Disinformare, calunniare gli avversari politici, sporcare la gente, è "peccato", i media devono essere "limpidi e trasparenti" e non devono "cadere nella malattia della coprofilia". E' il monito lanciato da Papa Francesco ai mezzi d'informazione in un'intervista al settimanale cattolico belga Tertio, nel corso della quale il Pontefice ha usato termini davvero "forti" per rendere al massimo l'idea del danno che la disinformazione può arrecare all'opinione pubblica. Perché, ha infatti aggiunto Bergoglio, "la gente ha la tendenza alla malattia della coprofagia".

"La disinformazione - spiega il Papa nell'intervista - è probabilmente il danno più grande che può fare un mezzo, perché orienta l'opinione in una direzione, tralasciando l'altra parte della verità". Invece, prosegue Bergoglio, i media devono "essere molto limpidi, molto trasparenti, e non cadere nella malattia della coprofilia, che è voler sempre comunicare lo scandalo, comunicare le cose brutte, anche se siano verità. E siccome la gente ha la tendenza alla malattia della coprofagia, si può fare molto danno".

I media, per Francesco, "possono essere tentati di calunnia, e quindi essere usati per calunniare, per sporcare la gente, questo soprattutto nel mondo della politica. Possono essere usati come mezzi di diffamazione: ogni persona ha diritto alla buona fama, però magari nella sua vita in precedenza, nella vita passata, o dieci anni fa, ha avuto un problema con la giustizia, o un problema nella sua vita familiare. E portare questo alla luce oggi è grave, fa danno, si annulla una persona. Nella calunnia si dice una bugia sulla persona; nella diffamazione si mostra una cartella. Come diciamo in Argentina, se hace un carpetazo. E si scopre qualcosa che è vero, ma che è già passato, e per il quale forse si è già pagato con il carcere, con una multa o con quel che sia".

In conclusione, avverte Bergoglio, "non c'è diritto a questo. Questo è peccato e fa male. E una cosa che può fare molto danno nei mezzi di informazione è la disinformazione: cioè, di fronte a qualsiasi situazione dire solo una parte della verità e non l'altra. Questo è disinformare. Perché tu, all'ascoltatore o al telespettatore dai solo la metà della verità, e quindi non può farsi un giudizio serio". (La Repubblica)

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