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Ecco chi sono i francescani che hanno accolto il Papa ad Abu Dhabi: tra loro due frati "speciali"

Gelsomino Del Guercio ofmcap
Pubblicato il 16-02-2019

Sono i primi sacerdoti ordinati nella penisola araba.

Chi sono i francescani che hanno incontrato Papa Francesco durante il viaggio apostolico ad Abu Dhabi?

Il più conosciuto e autorevole era il vicariato apostolico dell'Arabia meridionale, monsignor Paul Hinder, che è alla guida di questa struttura ecclesiastica che conta oltre un milione di fedeli

Dal 1916 la cura del vicariato è affidata ai frati cappuccini, provenienti inizialmente dalla provincia toscana dell'ordine, e poi anche da altre.

Sono stati tra i primi missionari a sbarcare nella Penisola araba ed evangelizzare nel nome di Cristo in una terra a stragrande maggioranza islamica.

LA CARICA DEI 75

Con Hinder, hanno salutato il pontefice i francescani della Custodia generale di Arabia: 75 frati cappuccini provenienti da 20 circoscrizioni, che prestano il loro servizio nei due vicariati (Sud e Nord Arabia) dei sette paesi che formano la Penisola.

Il custode è frate Paul Koenig ed è affiancato alla guida della Custodia da frate Lennie Connully (indiano), frate Troy De Los Santos (filippino), frate Valerian Fernandes (indiano) e frate Luca Piantanida (italiano).

UN "EVENTO STRAORDINARIO"

Tra quei frati, ce ne erano due che hanno una storia davvero particolare alle spalle. Sono stati ordinati sacerdoti nel gennaio 2016, nella cattedrale di San Giuseppe ad Abu Dhabi. Si tratta dei padri cappuccini Darick Paul D’Souza e Arun Raj Manuel.

Si tratta di un “evento straordinario” – come aveva commentato ad AsiaNews monsignor Hinder – non solo perché sono le “prime ordinazioni cristiane mai avvenute nella storia del Paese”, ma anche per il fatto che i due padri sono entrambi emigrati indiani provenienti rispettivamente dalle regioni del Karnataka e del Kerala. I giovani frati si sono trasferiti negli Emirati (uno proprio ad Abu Dhabi, l’altro a Dubai) da bambini al seguito dei genitori in cerca di un futuro migliore per la famiglia, e qui hanno maturato la vocazione.

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LA "MEDIAZIONE" DI HINDER

Un fatto poco ordinario se si considera che oltre il 76% della popolazione degli Emirati Arabi Uniti segue la fede musulmana, mentre solo il 9% è costituito da cattolici, la maggior parte dei quali sono stranieri provenienti da Africa, Bangladesh, Pakistan e India.

Per i neo-cappuccini D’Souza e Manuel ha quindi giocato un ruolo chiave proprio la nomina – nel marzo 2011 – di Hinder a Vicario della nuova giurisdizione comprensiva di Emirati Arabi, Oman e Yemen. A lui si sono rivolti i due giovani per iniziare il cammino di formazione verso la desiderata ordinazione, per la quale padre Manuel ha persino abbandonato gli studi in medicina.

CERIMONIA AD ABU DHABI

Purtroppo alla fine – a causa delle rigide leggi del Paese – i seminaristi hanno dovuto tornare nelle diocesi d’origine della famiglia in India per cominciare gli studi sacerdotali presso l’ordine dei frati minori cappuccini.

Per la cerimonia d’ordinazione, però, monsignor Hinder ha insistito presso i superiori provinciali perché fosse celebrata ad Abu Dhabi, dove è nata e cresciuta la vocazione dei due giovani.

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