religione

CEFID Assisi, 25 anni di dialogo interreligioso

Silvestro Bejan
Pubblicato il 30-11--0001

Il Centro Francescano Internazionale per il Dialogo. L’anniversario sarà celebrato il 28 marzo

Il Centro di dialogo è stato voluto dal Capitolo generale celebrato in Assisi nel 1989 e istituito dal Ministro generale con il suo Definitorio generale il 1 gennaio 1990. Questa decisione è il risultato delle lunghe attività nel campo del dialogo ecumenico ed interreligioso dell’OFMConv. Suo scopo è di lavorare per l’unità dei cristiani (ecumenismo) e di portare avanti lo “spirito di Assisi” (dialogo interreligioso), seguendo le orme di san Francesco.

La scelta di Assisi come luogo del Centro di tutto l’Ordine è stata motivata dal ruolo del Sacro Convento per la sua natura di luogo di pace, di dialogo… e - per meglio dire - per la sua vocazione ecumenica. Il CEFID è un “innesto” al già allora esistente Centro Ecumenico del Sacro Convento, successivamente chiamato Centro di Apostolato Ecumenico del Sacro Convento nato dopo il Capitolo generale celebrato in Assisi nel 1972, che approvò e confermò la neoeretta Custodia di Assisi. Il primo Delegato generale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso dell’OFMConv. è stato fr. Massimiliano Mizzi (dal 1990 al 2003), seguito da fr. Adam Bunnel (dal 2003 al 2007) e dal 2007 in carica è fr. Silvestro Bejan.

Il CEFID ha come obiettivo principale la formazione nell’ecumenismo e nel dialogo interreligioso di tutti i frati dell’Ordine nello “spirito di Assisi”; di organizzare incontri ecumenici ed interreligiosi, momenti di preghiera, tavole rotonde e convegni; accogliere i pellegrini di diverse confessioni e religioni che sono attratti da san Francesco, in quanto lo ritengono espressione più significativa dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso. Grazie alla sua attività è diventato un’istituzione molto conosciuta ed apprezzata in molte parti del mondo. L’Ordine dei Frati Minori Conventuali, si è sentito sempre particolarmente interpellato a procedere con fiducia, semplicità ed amore e, come Comunità, ad “essere operatori di pace” e uomini del dialogo.

Una delle priorità dell’Ordine in questi ultimi venticinque anni è stata la presa di coscienza della vocazione ecumenica e dialogante del frate francescano, come una risposta di fedeltà al Vangelo. L’invito al dialogo è un invito alla pazienza, perché non è una strada facile; ecco perché è un tema che deve trasformarsi in programma di azione e, per ciascuno, un tema continuo per la propria formazione. A tutti noi è noto il fatto che, all’interno della cultura postmoderna, il trascendente non riesce più a trovare spazio, la figura del santo sembra abbia perduto ogni possibilità di inserimento e da esso non emergono più proposte per le attuali esigenze umane: creatività, originalità, libertà, personalità, equilibrio...

San Francesco d’Assisi tuttavia rappresenta un caso unico ed un esempio non carente di proposte umane per il mondo secolarizzato di oggi; piuttosto egli risponde perfettamente al bisogno umano. Malgrado l’attuale crisi, la Città del Poverello continua ad essere uno dei luoghi più visitati e più suggestivi; continua a presentarsi come un progetto ed un programma vivo di atteggiamento religioso e come un simbolo universale, grazie allo spirito profondamente umano ed aggregante di san Francesco. L’Ordine, consapevole che Assisi è la città del dialogo fra gli uomini e crocevia di dialogo con il mondo contemporaneo, condividendo la vocazione della Chiesa e le attese e la sensibilità attuali, si sente chiamato a raccogliere, conservare e sviluppare lo “spirito di Assisi”, avvertendo come motivo chiaramente francescano questo “spirito”, come componente della propria missione.

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