politica

Sanità, tagli per decreto tetto a esami e visite: chi sfora dovrà pagare

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Un pacchetto di emendamenti al decreto "omnibus" enti locali, presentato nei giorni scorsi, darà la prima spinta alla spending review sulla Sanità. Dopo il via libera tecnico-politico giunto con le parole del Commissario alla revisione della spesa pubblica, Yoram Gutgeld, nell'intervista a Repubblica, si accelera la ratifica del piano concordato dalla Conferenza Stato-Regioni del 2 luglio scorso. Il provvedimento arriva oggi in aula al Senato e non è escluso il ricorso alla fiducia per poi passare alla Camera. "No agli allarmismi  -  ha rassicurato ieri il premier Renzi  -  sulla sanità si lavora soprattutto alla razionalizzazione e alla riduzione delle centrali di spesa". Mentre le Regioni si mettono in posizione di guardia: "Abbiamo già dato", dicono in coro gli assessori alla Sanità.


In ballo c'è un pacchetto di misure per 2,3 miliardi nel 2015, altrettanti nel 2016 e nel 2017. Importanti, e in qualche caso dolorosi, i provvedimenti che riguarderanno direttamente i cittadini. In primo luogo c'è il taglio delle prestazioni specialistiche (visite, esami strumentali ed esami di laboratorio) non necessarie (nel linguaggio tecnico: non appropriate). Il ministero della Salute con un imminente decreto stilerà la lista delle situazioni e patologie dove analisi e approfondimenti sono necessari, se si è fuori della lista si pagherà di tasca propria. La norma prevede anche una stretta sui medici perché il principio che ispira la razionalizzazione è che bisogna frenare il fenomeno della cosiddetta "medicina difensiva": medici che per mettersi a riparo da eventuali vertenze giudiziarie, "elargiscono" con facilità analisi e controlli. Da oggi chi sbaglia subirà un taglio allo stipendio. (Repubblica)

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