Abbiamo sbagliato. Sì, se la situazione del nostro paese è così grave
Abbiamo sbagliato. Sì, se la situazione del nostro paese è così grave. Forse abbiamo sbagliato anche nel raccontare la nostra storia, nel raccontarci a noi stessi. Adesso abbiamo di fronte una buona occasione. Vediamo di sfruttarla bene per ottenere risultati sul piano etico e su quello morale. Sicuri che da ciò deriveranno risultati anche sul piano economico. Da un lato ci sono le cronache, nere, della “mafi a di Roma”, il cosiddetto “mondo di mezzo” che cresceva come un fungo sotto la capitale. Dall’altro c’è un anniversario tondo, di quelli che ancora creano qualche entusiasmo nei giornali. 1945/2015: settanta anni fa, la liberazione, la fi ne della guerra. 1946/2016: settanta anni fa, il 2 giugno, il popolo va a votare e sceglie la repubblica. Forse abbiamo sbagliato nel raccontare la repubblica come “ogni Stato che non sia monarchico”. Abbiamo bisogno di tornare ancora più indietro, a quella repubblica che nasce come res publica, la cosa pubblica che appartiene al grande corpo sociale. Sotto i nostri occhi mentre leggiamo il giornale, sotto il sedile del tram su cui viaggiamo, il cosiddetto “mondo di mezzo” ne aveva fatto una “cosa privata”. Affari propri di persone singole. Privato è anche il participio passato del verbo privare che deriva dal latino privus, qualcosa che sta da sé, qualcosa di singolo. La mafi a di Roma agiva con usura, estorsioni, intimidazioni soprattutto nel campo della pubblica amministrazione. Secondo i giudici questo era il settore in cui l’organizzazione criminale si manifestava al meglio. Sconcertante ritrovarsi con questo fungo velenoso sotto i piedi all’alba del 2015. Per non soccombere sotto le rovine dello sconcerto possiamo cominciare a raccontarci in maniera diversa e a raccontare alle nuove generazioni la storia in maniera diversa. Il 2 giugno del 1946 il popolo non ha solo rifi utato la monarchia. Ha soprattutto scelto la res publica, ha chiesto che il corpo sociale abbia un buon governo dotato di una accurata attenzione ai minimi bisogni della repubblica.
Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.
Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA