Primi discorsi e omelie di Corrado Lorefice Vescovo di Palermo

Redazione
Pubblicato il 30-11--0001

Il volume “Primi discorsi e omelie” è stato scritto dal vescovo di Palermo Corrado Lorefice, che ci invita ad intraprendere un viaggio nella realtà che ci circonda, guidati dal Vangelo. La sua bellezza deriva dal racconto di questo viaggio, all’interno dei diversi ambiti, come quello spirituale e quello religioso.




Le sue prime omelie, i suoi primi discorsi da vescovo sono stati largamente intesi come un segno del suo stile pastorale, del suo modo di intendere il ministero, di stare nella sua diocesi, di essere a Palermo. Per volontà di tanti, e anzitutto con una intento pastorale in favore dell’arcidiocesi, essi sono stati ora raccolti in questo piccolo libro “ Primi discorsi e omelie “per favorire il dialogo, il confronto all’interno della Comunità e della Città, ma sopratutto per  ribadire il concetto di uguaglianza e per rivitalizzare il valore fondativo della Costituzione Italiana e dei suoi principi.


Nel nostro cammino comune, nella vita deve per forza esistere una bussola, che ci guidi verso la giusta via. Egli ci tiene presente che la costituzione è nata per mezzo di uomini di diversa estrazione politica e mentale,  ad esempio ricordando Togliatti e La Pira. La più bella costituzione nasce  da uomini che hanno avuto e hanno voluto mantenere un cuore retto, capaci di onestà.


L’articolo tre afferma che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso di razza, di lingua, di religione di opinioni politiche di condizioni personali e sociali”. Esso racchiude il fine della nostra vita ed è proprio compito della Repubblica eliminare qualsiasi ostacolo che provochi distinzioni sociali e religiose. Corrado Lorefice vuole a tutti i costi combattere affinchè la giustizia non venga violata e come riporta nel libro “primi discorsi e omelie”…“questa è la via per una Palermo migliore”.


I fedeli della diocesi netina e quelli dell’arcidiocesi palermitana ricordano con grande affetto Don Corrado, definendolo una “ persona speciale”. Tra i primi ad esprimere apprezzamento per la sua nomina sono stati proprio i due parroci Padre Maurizio Francofonte, successore di Don Pino Puglisi a Brancaccio, e Padre Antonio Garau, che si è più volte scagliato contro la mafia. Lo stesso Corrado Lorefice si è distinto tra quest’ultimi e con grande dignità ha avvicinato persino i carcerati.


Proprio agli ultimi bisogna portare il Cristo, perché Dio ha promesso che ci sarebbe stata più gioia in cielo per un peccatore pentito che per novantanove giusti che non hanno avuto bisogno di conversione. Il sacerdote è l’uomo della pace e del perdono. Con sé porta l’annuncio misericordioso di Cristo, l’amore che risana i cuori e guarisce le ferite causate dall’orgoglio.


San Francesco ha detto:” Se vedessi un angelo del paradiso ed un sacerdote, prima piegherei il ginocchio al sacerdote e poi all’angelo..” Questo lascia intendere quanto sia importante la figura del sacerdote. Il vangelo deve essere annunciato, ma questo è possibile solo quando si da dimostrazione di vivere come Gesù ci ha insegnato. E’ anche questo che Corrado Lorefice ci ha insegnato e continua ad insegnarci. Nonostante il libro abbia soltanto 56 pagine, è una grande raccolta di idee, influenzate costantemente dal Vangelo,che “è  tutta la nostra ricchezza, la nostra forza” attorno alle quali come lui stesso scrive “faremo strada insieme”.

“E’ un piccolo segno per i modicani della mia diocesi di origine, e vuole essere un segno di ciò che abbiamo condiviso e che dobbiamo continuare a condividere “. Corrado Lorefice nasce ad Ispica, un piccolo paese in Sicilia, e si è, poi, formato nella diocesi di Noto, dove è diventato prete. Ha ricoperto per ben venticinque anni la carica di vicedirettore del Seminario ed è ’ stato insegnante di Teologia morale presso lo Studio Teologico San Paolo di Catania. Qualche anno fa ha firmato il saggio Dossetti e Lercaro: la chiesa povera e dei poveri, analizzando gli interventi del cardinale Giacomo Lercaro del 1962, anno in cui il presule ex arcivescovo di Bologna chiese con forza al Vaticano di tornare al mistero del Cristo povero e un libro su don Pino Puglisi: La compagnia del Vangelo. Discorsi e idee di don Pino Puglisi a Palermo.


Il 5 dicembre 2015 è stato consacrato arcivescovo di Palermo per volere di Papa Francesco per la sua vicinanza ai poveri e agli ultimi e in prima fila nella lotta al racket della prostituzione in Sicilia. Per scelta teologica e stile di vita è considerato un testimone della chiesa dei poveri come sottolinea il primo messaggio inviato ai fedeli della sua diocesi quando li invita “a mantenere vigile l’attenzione ai più piccoli, ai più poveri, agli ammalati”. L’impegno per la promozione dei più deboli ha portato più volte il nuovo arcivescovo di Palermo in Africa e in Sudamerica dove ha incontrato l’allora cardinale Bergoglio.


Da quel rapporto, consolidato da una comune visione sulle aperture sociali della Chiesa, sono nate le premesse per la nomina di don Corrado nel segno della discontinuità delle “regole” gerarchiche: padre Lorefice  è diventato infatti arcivescovo senza essere mai stato vescovo. “Il papa ci ha fatto un grande regalo nell’anno della misericordia.” Sembra che a suggerire il suo nome  al Papa sia stato anche don Luigi Ciotti che Francesco avrebbe consultato in virtù del suo impegno nella lotta alla mafia come presidente dell’associazione Libera.

Monsignore Corrado Lorefice si presenta così alla nuova Diocesi, alla “sua” nuova “sposa”.  Con il cuore ancora colmo di stupore per l´inattesa nomina, vengo tra voi con il desiderio non di cominciare, ma di proseguire l´ardua ed esaltante giornata di lavoro, già avviata dai miei venerabili predecessori, nella prediletta vigna piantata dal Signore a Palermo, così risponde Corrado Lorefice dopo la grande notizia.

(Primi discorsi e omelie di Corrado Lorefice Vescovo di Palermo - Edito Il Pozzo di Giacobbe pp.64 costo 5€)

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