Lettere al direttore

NON IMPONIAMO, MA INDICHIAMO LA STRADA

Enzo Fortunato
Pubblicato il 30-11--0001

Caro padre Enzo,

mi chiamo Rosa, ogni mese leggo la

sua rivista e vi trovo sempre spunti

di riflessione molto interessanti. Nel

numero di novembre ho apprezzato

particolarmente l’articolo su “Giovani Verso Assisi”. Mi commuove

ogni volta scoprire come dei ragazzi

di oggi, esposti ad un’informazione

sempre più massiccia e dannosa,

siano ancora in grado di avvicinarsi

alla Chiesa. Purtroppo mio figlio non

è tra questi, ogni volta che gli dico di

andare alla messa trova mille scuse

per non venire. Ha 14 anni e dice di

essere ateo. Non può immaginare

che immenso dolore mi ha provocato

sentendolo affermare certe cose.

Le chiedo gentilmente di indicarmi

una strada da poter percorrere con

lui, per fargli vedere quanto di meraviglioso

c’è nella vita di chi si lascia

cullare e guidare dal segno di nostro

Signore.

Rosa (BG)


Carissima Rosa,

i giovani che si avvicinano alla Chiesa

sono tanti, non è un fatto così sporadico

che ragazzi e ragazze si lasciano

avvicinare dal Signore e iniziano

un cammino attivo nei cantieri della

Chiesa e della società. Sono molti i

genitori in apprensione per i propri

figli, che si preoccupano perché non

vanno alla messa della domenica. Il

mio consiglio è quello di non imporre

mai, ma piuttosto di indicare la strada.

Facciamo sì che i giovani si lascino

conquistare dalla nostra testimonianza,

più essa è bella e maggiore

sarà la sua capacità di attrazione, ricordandoci

quello che diceva Paolo VI

“l’uomo contemporaneo ascolta più

volentieri i testimoni che i maestri, o

se ascolta i maestri lo fa perché sono

dei testimoni”.

Un caro saluto di pace e bene

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