Lettere al direttore

LA VOCE DEL DOLORE É LA PAROLA PIÙ FORTE

Enzo Fortunato
Pubblicato il 30-11--0001

Carissimo san Francesco, sono una signora in dialisi, in attesa di un trapianto di rene. Credimi questa sofferenza l'ho accettata sin da subito, con la speranza che un bel giorno mi arrivi un rene, anche se é brutto sperare che si deve spegnere una vita, per rivivere una seconda volta. Ma il problema non é questo, da circa due mesi i medici hanno diagnosticato un brutto tumore alla persona che mi ha messa al mondo, mia madre, colei che é il mio punto di riferimento, colei che é la stella che brilla nel cielo più scuro, colei che é la perla più preziosa nascosta nel più profondo oceano. San Francesco, continua a proteggerla e non farla soffrire. Un saluto a quel posto meraviglioso e pieno di pace. Rosy (LE)


Cara Rosy, Gesù è definito l'uomo dei dolori, pellegrino della sofferenza. Gesù e san Francesco hanno cambiato il senso del dolore, ne hanno svelato il modo di viverlo facendolo diventare offerta per gli altri. Desidero condividere con te un'impressione di Chiara Lubich che ho trovato per caso e ha illuminato il mio cammino: "Nella vita si possono fare tante cose, dire tante parole, ma la voce del dolore, magari sorda e sconosciuta agli altri, del dolore offerto per amore, è la parola più forte, quella che ferisce il Cielo".

Un caro saluto di pace e bene.


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