Lettere al direttore

DIVERSITÀ DI INFORMAZIONE

Enzo Fortunato
Pubblicato il 30-11--0001

Caro padre Enzo,

sono costernata per i gravi episodi di

terrorismo che stanno verificandosi in

ogni parte del mondo. Sono vicina con

la preghiera a chi ha subito tali barbarie

immotivate. Nel contempo dispiaciuta

nel sentire che tutti i Tg e tutte le trasmissioni

parlano solo di ciò che è successo

in Francia. Quella povera bimba

di dieci anni imbottita di esplosivo mandata

a morire in un mercato affollato, i

tantissimi bimbi morti in Pakistan sempre

per mano di terroristi, qualcuno li

ricorderà? Solo l’Europa merita tutta

questa risonanza mediatica? Mi scuso,

ma il mio credo non accetta questa diversità

di informazione nella prova di un

dolore così profondo che tocca tutte le

nazione e tutte le religioni. La ringrazio

per l’attenzione. Pace e bene.

Barbara (BG)

Carissima Barbara,

la tua lettera mi permette di affrontare

un tema a me molto caro, quello di

porre al centro dell’informazione i contenuti

che spesso restano in secondo

piano. A questo proposito il 17 e il 18

ottobre abbiamo organizzato, insieme

a Articolo21 e alla Tavola della pace,

un convengo dal titolo “Illuminare le

periferie”, un’iniziativa che partendo

dalle parole più volte utilizzate da papa

Francesco, ha cercato di individuare

la geografia di queste periferie e verificare

quale possa essere il ruolo dei

media. Questo nuovo anno purtroppo

è iniziato mettendo il mondo intero di

fronte a episodi drammatici, privi di

ogni sentimento umano. L’episodio di Parigi è stato raccapricciante, tutti

siamo rimasti allibiti e ancora una volta

papa Francesco ha riassunto in due

frasi il pensiero di tantissime persone:

«Ognuno ha il diritto di praticare

la propria religione senza offendere,

liberamente […] non si può offendere

o fare la guerra, uccidere in nome della

propria religione, in nome di Dio».

La nostra preghiera, cara Barbara, è

rivolta ai morti di Parigi, così come ai

duemila nigeriani uccisi a Baqa e alla

bambina di dieci anni kamikaze. I giornali

e la televisione seguono le teorie

e le tecniche della comunicazione di

massa, non so se siano giuste o sbagliate,

ciò che so è che la preghiera

non si ferma di fronte a niente, non ci

sono barriere. La sensibilità che viene

fuori dalle tue parole dimostra come

sia il tuo cuore ad ascoltare le notizie,

non solo le tue orecchie e questo è un

segnale di grande e buona umanità.

Un caro saluto di pace e bene

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