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Suore Francescane Missionarie di Assisi salutano la comunità del Sacro Convento

Redazione
Pubblicato il 30-11--0001

La comunità del Sacro Convento ha voluto ringraziare e salutare le Suore Francescane Missionarie di Assisi che il 4 marzo prossimo lasceranno lo stesso Convento dopo la decisione dell’Istituto di chiudere tale presenza iniziata nel 1962.

Il semplice ma intenso momento è stato vissuto il 28 febbraio scorso con la Messa presieduta dal Custode generale fr. Mauro M. Gambetti nella Cappella di Santa Caterina della Basilica, dove si trova la tomba della cofondatrice della stessa Congregazione suor Angela Maria del Giglio. A far corona a suor Rosalba Bordini, superiora della comunità, suor Lauretana Miatello, suor Vittoriana Megalizzi, suor Maria Ciuraru e suor Tatiana Ciuraru, c’erano la Superiora generale suor Juliana Malama, suor Francesca Farina, superiora della Provincia italiana dell’Immacolata e diverse consorelle della case dell’Istituto presenti in Assisi.

Alla Messa è seguito, presso il Refettorio del Sacro Convento, il pranzo al termine del quale la Superiora provinciale ha espresso i sentimenti di riconoscenza ed ha richiamato i rapporti di fraterna collaborazione che sgorgano dalla comunione spirituale che lega le nostre famiglie fin dalle origini. Una collaborazione – ha detto suor Francesca Farina – della quale fare grata memoria e da sviluppare in modo nuovo, per continuare ad arricchirci reciprocamente.

Ecco la lettera con cui il Custode, padre Mauro Gambetti, ha espresso alle religiose il saluto dell’intera comunità francescana:


Carissime sorelle,

come concordato con la Superiora provinciale, il 4 marzo prossimo lascerete, non senza sofferenza, il Sacro Convento per continuare la vostra vita e testimonianza là dove l’Obbedienza vi ha chiamate, insieme alle consorelle che lì il Signore vorrà donarvi.

La vostra partenza segnerà anche la chiusura della presenza che il vostro Istituto aveva qui inaugurato nel 1962. Non si tratta comunque della fine di una collaborazione, così connaturale tra le nostre comunità, ma di una evoluzione dettata dalle necessità contingenti che ci spingono a ripensare il nostro rapporto secondo nuove modalità.

In questa circostanza voglio farmi interprete dei sentimenti dell’intera fraternità custodiale per dire a ciascuna di voi la nostra profonda gratitudine per tutto quello che in questi anni avete fatto e soprattutto per quello che siete state per noi, per la cura davvero materna con cui ci avete quotidianamente “custodito”. Attraverso voi, la nostra gratitudine vuole raggiungere le Sorelle del vostro Istituto che si sono succedute in questo luogo, negli oltre cinquant’anni di presenza e fedele servizio.


Anche a voi, come amo ripetere ai frati che lasciano il Sacro Convento dopo un periodo più o meno lungo di permanenza, dico di continuare a considerare questo luogo come la vostra casa. Del resto qui stanno le radici della vostra stessa Congregazione: qui il padre Giuseppe Antonio Marcheselli fu di comunità, e nell’attigua Basilica – al cui Terz’Ordine apparteneva – è sepolta suor Angela Maria del Giglio.


Per tutte e per ciascuna, specialmente per chi è maggiormente provata nel corpo e nello spirito, invoco l’intercessione del Padre san Francesco rivolgendovi l’esortazione che egli ripeteva ogni volta che mandava qualche frate ad eseguire l’obbedienza: «Riponi la tua fiducia nel Signore ed Egli avrà cura di te» (Sal 54,28). E voi continuate ad accompagnaci con la carità della vostra preghiera e del vostro affetto, affinché siamo fatti degni della vocazione e missione che qui ci è affidata.

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