home-eventi

LILIANA CAVANI: FILM FRANCESCO, TORNARE AL PENSIERO DEL SANTO

Redazione
Pubblicato il 30-11--0001

E' il suo terzo san Francesco, quali sono le differenze rispetto alle altre produzioni? Cosa ha in più o in meno questo Francesco?

Ci sono maggiori riflessioni e questo mi  ha fatto indagare di più certi episodi, sopratutto riguardo a Chiara e il primo gruppo di sorelle. Mi sono stati molto utili nuovi testi di storici medievisti dell'ultima decina di anni. Affronto anche l'esperienza della Crociata grazie anche qui a testi recentissimi. Nell'approfondimento storico Francesco ci guadagna sempre, idem Chiara. Sono sempre così attuali da risultare ancora e sempre inattuali. Ho capito nel tempo la enorme rilevanza di Francesco e Chiara come intellettuali diremmo oggi, cioè come realizzatori di un'idea così grande quale è l'idea che alla base si debba pensare all'umanità intera come corpo di Cristo (che è poi credo di capire l'idea che cerca di far capire e diffondere Papa Francesco).  A questo merito devo precisare che quando è stato eletto e si è dato il nome di Francesco la sceneggiatura del film che ho terminato ora su di lui era quasi finita. Del resto era nell'aria e neanche tanto nascosta la necessità di tornare al pensiero di Francesco in questo clima di decrescita economica e di conflitti anche di stampo  religioso. Ero stata infatti invitata dall'Einaudi a scrivere un libro su Francesco.  Ci pensai molto e alla fine ho pensato che era meglio farci un film ancora per arrivare ad un pubblico si spera maggiore.


Come mai ha deciso di riparlare di san Francesco? Cos'e' cambiato nel frattempo in lei e nella società civile?

In un Europa che sta vivendo in questi anni un cambiamento di paradigma lento ma inderogabile ( vedi l’attività della Banca Centrale Europea  e altre organizzazioni internazionali per l’interesse comune) il futuro che si intravvede riguarderà sempre di più delle varianti nel mondo economico (con inevitabili riflessi politici) che non potrà più essere gestito soltanto dall’idea di “più profitto possibile per i pochi dentro al sistema” ( anche se gli  addetti  di questa perverso modo di intendere l’economia si batteranno con ogni mezzo) ma dovrà aprirsi realizzando “realmente” un idea di Europa improntata davvero sulla collaborazione  tra economie di vari Paesi . Necessita di fatto una visione sociale più altruista. Necessitano soluzioni non più soltanto parole. Per questo pensavo un questo momento alla possibile opportunità ( anche bella davvero) di consigliare un convegno ad Assisi proprio improntato sul tema dell’Economia. Le guerre (che Francesco detestava!) si combattono anche  e soprattutto direi mettendo insieme i cervelli adeguati per ragionare di Economia Oggi e prospettive di pace attraverso proprio l’Economia. Si eviterebbero scontri e guerriglie e guerre che nascono sempre tra chi non ha nulla, ma viene drogato da false promesse.


Cosa rappresenta per lei questo santo e qual'e' il "valore" che più apprezza in Francesco
?

L’amore che Francesco aveva per la Povertà ( Signora Povertà della quale voleva sentirsi figlio) non derivava da uno scarso interesse che aveva per i piaceri del mondo ( dei quali non si privò fino alla maturità della sua persona) ma derivava dall’idea che l’accumulo dei beni e di rendita non soltanto spesso si fondano su abuso e ingiustizia, ma ti obbligano a dedicare tutta la tua energia  e il tempo prezioso della vita a difenderli continuamente privandoti di fatto della libertà di cercare altri percorsi. Francesco concepì la Fratellanza come la vera verità della vita e pertanto come la ragione della vita. Non trovare altro piacere oltre all’accumulare denaro ( e anche  in qualunque modo ) significa per lui avere una benda sugli occhi. Non vedere non capire la bellezza della vita. Significa sprecare il dono della vita. Significa perdere.


Cosa farebbe  o direbbe oggi il Santo?

Francesco ripartirebbe sempre dal Vangelo che per lui è il manuale del senso della Creazione quindi della vita . Nella lettura di Francesco il Vangelo diventa puro invito ad un’avventura molto più affascinanti che diventare cavaliere o conte o campione di qualsiasi impresa. Con la “lettura” del Vangelo alla lettera il Fratello  e la Sorella entrano nel territorio nel quale il senso della vita,l’unico senso,diventa la “Fraternitas” la fraternità di tutte le creature. L’esempio di Francesco fu unico. Ai suoi tempi ci furono tanti movimenti che nascevano per protesta contro la Chiesa in particolare contro il clero. Francesco non criticò mai Chiesa o preti. Egli non pretendeva di “cambiare” nessuno tranne se stesso. Cambiò infatti se stesso attraverso il Vangelo. Questa la sua novità grande e la sua attualità di sempre.


Potrebbe raccontarci qualche aneddoto accaduto durante le riprese?

Ce ne sono stati tutti i giorni perché abbiamo fatto il campo in tantissimi posti tra Alto Lazio e Umbria.

Ma alla fine il più bello era riuscire a fare il programma stabilito perché i mezzi che avevamo erano pochi, ma la collaborazione di tutta la troupe è stata grande. Noi abbiamo nel cinema dei tecnici e delle maestranze invidiabili per intelligenza e coinvolgimento. Francescane di fatto, almeno in quelle dieci settimane, per la collaborazione davvero fraterna che qui ringrazio moltissimo.


di Fausto Belia e Roberto Pacilio

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA