francescanesimo

La Festa di Tutti i santi francescani: il Cielo non è vuoto

Edoardo Scognamiglio
Pubblicato il 27-10-2017

(cf. Ap 19,5- 7). Così recita l’antifona d’ingresso della Messa per la festa di Tutti i Santi dell’Ordine Serafico che si celebra il 29 novembre di ogni anno.

Il 29 novembre 1223, papa Onorio III confermò solennemente la Regola di san Francesco, già approvata verbalmente nel 1209 da Innocenzo III. L’originale della Regola è conservato tra le reliquie nella Basilica di S. Francesco in Assisi. Da qui la scelta di celebrare il 29 novembre la festa di

Tutti i santi dell’Ordine Serafico che è stato focolare di santità e di profonda vita spirituale in ogni tempo e luogo. I figli santi e le figlie sante del Poverello appartengono al primo, secondo e terzo Ordine e provengono da ogni condizione sociale e culturale. Ci sono martiri, dottori, sacerdoti, fratelli religiosi, laici, vergini, sante donne, re e principi.

Si tratta di una moltitudine immensa radunata intorno al grande Poverello, «recante il segno del Dio vivo». L’Ordine Serafico risplende per la santità di vita dei suoi membri: questo è il motivo della sua vitalità spirituale che lo fa perennemente rifiorire. Di solito, nei nostri antichi conventi si trovano dipinti e antichi affreschi che riproducono la scena dell’albero francescano che ha come radice san Francesco, il cui albero di vita ha portato frutti innumerevoli di santità e di beatitudine.

Nell’albero francescano c’è posto anche per santa Chiara, pianticella di Francesco, che portò molto frutto. Sono gli uomini illustri e le donne sapienti che hanno vissuto il timore di Dio, ritrovando Gesù Cristo in tutte le creature, specialmente nei poveri e negli emarginati, soggetti di carità e non semplicemente oggetto di qualche elemosina o di un’opera pia. Per questa festa, è tradizione, nelle diverse famiglie francescane, rinnovare i voti di castità, povertà e obbedienza, come gesto concreto e libero di donazione a Dio e ai fratelli. San Francesco è stato l’alter Christus: a noi il compito di testimoniare al mondo la gioia del Vangelo e la bellezza di una vita semplice, autenticamente umana, ossia ritrovando Dio nei fratelli e in tutte le cose, in ogni rapporto umano.

La Festa di Tutti i Santi dell’Ordine Serafico è una grande sfida per noi francescani: annunciare al mondo, con la vita, con la carità concreta, che il cielo non è vuoto e che ad attenderci c’è qualcuno, il nostro Signore Gesù Cristo. La santità è amore concreto per Dio nel prossimo: è amare Cristo nei poveri, in ogni persona che ci passa accanto. 

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