fede

III OPERA DI MISERICORDIA CORPORALE, VESTIRE GLI IGNUDI

Pasquale Magro
Pubblicato il 30-11--0001

Nelle prime due terzine di episodi sanfrancescani di Giotto nella Chiesa superiore, il mantello è in assoluto l’elemento simbolico chiave del messaggio inviato dalle stesse. Si tratta del mantello emblema di onore futuro (I episodio), dono di ricchezza condivisa in solidarietá (II episodio), rivestimento di una nuditá pubblicamente offesa (V episodio). Nel primo caso il mantello è nelle mani dell’uomo semplice, nel secondo nelle mani del giovane Francesco che giá madre natura ha dotato di spiccata generositá, nel terzo si tratta del mantello del prelato che protegge Francesco “totalmente nudo” (FF 1043) ormai perfetto penitente, minacciato dal pugno dell’ iroso padre carnale e, per contrasto, benedetto da quello misericordioso dell’Altissimo sporgente dal cielo.

Dopo il transito del Santo, liturgia e agiografia in sua memoria diventano debitrici di quelle di san Martino di Tours redatte da Sulpicio Severo per l’analogia biografica riconosciuta dei due santi protagonisti.

Non è casuale il fatto che la chiesa inferiore di Assisi ospita la cappella piú artisticamente prestigiosa esistente dedicata a San Martino di Tours, insuperabile cantico – per l’armonia architettonica, le vetrate istoriate e il scintillante manto pittorico – dovuto tutto e solo al sommo Simone Martini. Inutile ricordare che il profilo biografico di questi prende avvio dall’episodio del dono del mantello al povero incontrato alla porta della cittá di Amiens.

Mi pare futile insistere sul fatto della donazione del mantello solo parziale in Martino, totale in Francesco, nei due nostri omonimi riquadri! E’ piú interessante il seguito (meno popolarmente noto) di Francesco denudato dal padre, ormai sposo di Madonna Povertá! Ne scrive san Bonaventura, ispiratore del nostro testo in Basilica superiore: “Su ordine del Vescovo, fu offerto al giovane il mantello povero e vile di un contadino al servizio dello stesso. Egli, ricevendolo con gratitudine, di propria mano vi tracció sopra il segno della croce e formó con esso una veste adatta a ricoprire un uomo crocifisso e un povero seminudo” (FF ivi).

Per l’occhio evangelicamente formato, ogni nuditá richiama quella sacra del Nudo del Golgota. Prossimo a sorella morte, Francesco si fa spogliare e stendere umilmente sulla nuda terra!

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