fede

Ulivo: saggezza, umiltà e benedizione. La simbologia nella Bibbia

Redazione online Pixabay - legabbiedelcuore
Pubblicato il 07-04-2017

Quando Gesù fa il suo ingresso messianico in Gerusalemme, che rami taglia la folla dagli alberi e stende sulla strada? Gv 12,13 parla di palme, mentre Mt 21,8 parla in modo generico di rami tagliati dagli alberi e Mc 11,8 di fronde tagliate nei campi. Molto probabilmente si tratta dunque di rami di palma e di rami di ulivo. Quale è la simbologia dell’ulivo nella bibbia?


Nel famoso apologo di Iotam, il primo albero a cui gli altri chiedono di regnare su di loro è l’ulivo, e questo rivela l’alta considerazione che gli uomini ne hanno; la risposta che esso dà aggiunge saggezza e umiltà: «Rinuncerò al mio olio, grazie al quale si onorano dèi e uomini, e andrò a librarmi sugli alberi?» (Gdc 9,9).



Nella descrizione della terra che il Signore promette di dare al suo popolo, non mancano “vigne e uliveti” (Dt 6,11; cfr. Dt 8,8; Gs 24,13). Quando il profeta Samuele cerca di dissuadere il popolo dal chiedere un re ricorderà i rischi a cui vanno incontro: il re “prenderà pure i vostri campi, le vostre vigne, i vostri uliveti più belli e li darà ai suoi ministri” (1Sam 8,14). Gli uliveti rientrano di diritto nell’elenco dei beni preziosi. Di particolare pregio è il legno d’ulivo se “nel sacrario del tempio (Salomone) fece due cherubini di legno d'ulivo” (1Re 6,23).



Nella quinta visione del profeta Zaccaria, accanto al candelabro tutto d’oro, ecco che “due ulivi gli stanno vicino, uno a destra della coppa e uno a sinistra». (Zc 4,3) E alla domanda sul loro significato l’angelo risponde che “questi sono i due consacrati con olio che assistono il dominatore di tutta la terra» (Zc 4,14). L’immagine verrà ripresa e troverà la sua ultima spiegazione in Ap 11,4: “Questi sono i due ulivi e i due candelabri che stanno davanti al Signore della terra (Ap 11,4).

Quando il profeta Geremia vuole descrivere la grandezza e la bellezza del popolo di Dio, si serve dell’immagine dell’ulivo: “Ulivo verde, maestoso, era il nome che il Signore ti aveva imposto” (Ger 11,16). Lo stesso farà Paolo che presenterà i pagani come ulivo selvatico che viene innestato su quello buono che sono i giudei (cfr. Rm 11,24).



Nel racconto del diluvio la colomba ritorna nell’arca con nel becco una foglia di ulivo (Cfr. Gen 8,11): è iniziato il patto cosmico di Dio. Gli esiliati che hanno fatto ritorno in Israele riscoprono la festa delle capanne da costruire ovunque e festosamente con “rami di ulivo” (cfr. Ne 8,15). Che l’ulivo sia simbolo di pace e di gioia è testimoniato anche da Giuditta che, ottenuta la vittoria, “insieme con loro si incoronò di fronde di ulivo: si mise in testa a tutto il popolo, guidando la danza di tutte le donne” (Gdt 15,13).



Simbolo di fede gioiosa e sicura è frequentemente l’ulivo nei salmi: “Ma io, come ulivo verdeggiante nella casa di Dio, confido nella fedeltà di Dio in eterno e per sempre” (Sal 52,10); “i tuoi figli come virgulti d'ulivo intorno alla tua mensa” (Sal 128,3). La sapienza si autocelebra come “un ulivo maestoso nella pianura” (Sir 24,14). Il profeta Osea dice che il popolo che ritornerà al Signore “avrà la bellezza dell'ulivo” (Os 14,7). Nel combattimento escatologico descritto dal profeta Zaccaria, i piedi del Messia “si poseranno sopra il monte degli ulivi” (cfr. Zac 14,4): per questo verrà ricordato nel racconto della passione e risurrezione del Signore (cfr. Mt 21,1; 26,30). (Dino Dozzi OFMCap)

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