fede

Natale, sesto pensiero: il valore della povertà

Felice Accrocca
Pubblicato il 18-12-2017

Quel che impressionava fortemente Francesco era il fatto che Gesù volle nascere povero. Il «Verbo del Padre», affermò nella seconda redazione della cosiddetta Lettera ai fedeli, ricevette da Maria «la vera carne della nostra umanità e fragilità»: «Lui, che era ricco sopra ogni altra cosa, volle scegliere in questo mondo, insieme alla beatissima Vergine, sua madre, la povertà». Nell’Ufficio della Passione, sottolineò ancora una volta le condizioni di estrema penuria nelle quali Cristo era nato: «Poiché il santissimo bambino diletto è dato a noi e nacque per noi lungo la via e fu posto nella mangiatoia, perché egli non aveva posto nell’albergo» (il corsivo è mio). Tale testo doveva essere recitato ad ogni ora dai vespri del Natale fino all’ottava dell’Epifania. Tutto ciò non è per noi senza conseguenze, perché se Cristo volle nascere povero lo fece per noi, per insegnare a noi qualcosa di tanto importante: che l’uomo non vale per ciò che ha, ma per ciò che è, e che vano è attaccare il cuore alle cose, che alla fine ci rendono schiavi. Il Natale viene appunto a ricordarcelo.

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA