fede

Quell'impresa di Maria Chiara, malata terminale che aveva Francesco nel cuore

Gelsomino Del Guercio
Pubblicato il 11-05-2018

Ancora oggi la storia di questa ragazza, che aveva un amore speciale per Francesco e per Assisi, continua a brillare. Attraverso i social, incontri pubblici, esempi in cui viene costantemente richiamata.


Questa è la storia di Maria Chiara Mangiacavallo, una ragazza siciliana di 29 anni. Ultima di sette figli, viene alla luce e cresce in una famiglia cattolica. Nasce a Sciacca (AG) il 7 dicembre del 1985 e vive un’infanzia abbastanza serena, nella spensieratezza tipica del momento. Consegue nel 2004 il Diploma di Ragioneria e decide di proseguire negli studi fino a raggiungere la laurea presso l’Università degli Studi di Palermo come “Educatore della Prima Infanzia”.


I CORSI AD ASSISI


Durante la sua adolescenza e negli anni a seguire coltiva, con spiccato entusiasmo, diverse passioni quali la fotografia, i viaggi, la produzione di piccoli manufatti con feltro e pannolenci. E’ da tutti conosciuta come una ragazza solare e amante della vita. Grazie alla fede trasmessale dai genitori, partecipa, durante la sua adolescenza, a diversi corsi organizzati dai frati di Assisi («timbrando tutti i cartellini» come lei stessa amava dire), tra cui il corso vocazionale (fatto ben due volte), la marcia francescana e due viaggi in Terra Santa.





IL VIAGGIO IN TERRA SANTA


E’ grazie a queste esperienze che conosce padre Vito, suo padre spirituale, che da subito l’accompagna con amore nel cammino verso Gesù. E’ proprio durante uno dei due viaggi in Terra Santa, quello del 2008, che il Signore parla in maniera forte al cuore di Maria Chiara chiedendole di “brillare” (come afferma in diverse testimonianze). Questa presenza forte di Dio intimorisce moltissimo Maria Chiara, che davanti a questa richiesta fa un passo indietro, tagliando i ponti per ben 5 anni con Dio e con chiunque le ricordasse il suo cammino di fede.


IL CANCRO


Nel 2010 Maria Chiara inizia ad avvisare diversi dolori al corpo per i quali nessun dottore riusciva ad arrivare alla causa del problema. Dopo diversi attenti controlli e consulti di altrettanti medici si riesce a risalire al problema e cioè fibromi all’utero, che solo dopo un esame istologico si sono rivelati qualcosa di più serio: un tumore raro all’utero (leiomiosarcoma uterino) che è solito presentarsi a donne anziane.


COME CHIARA CORBELLA


Dopo aver perso utero e ovaie, Maria Chiara si ribella con il Signore conducendo una vita disordinata e lontana dal Suo amore.


Solo nel 2013, venuta a conoscenza della storia di Chiara Corbella Petrillo tramite Facebook, Maria Chiara ricorda la promessa che il Signore le aveva fatto a Gerusalemme e sente in lei il desiderio di una morte santa e di una vita piena di luce, che brillasse, come quella di Chiara.


IL RITORNO DA PADRE VITO


Nel frattempo il “mostro” continua a progredire in modo velocissimo e spietato e così prima di affrontare l’ennesimo intervento che avrebbe con molte probabilità compromesso la sua vescica, Maria Chiara riprende i suoi contatti con padre Vito e cambia vita radicalmente. In seguito a quel colloquio, Maria Chiara si accosta al Vangelo dell’Annunciazione, nel quale si rivede e ritrova tutta la sua vita.


IL "SI" AL SIGNORE


Dice così “Si” al Signore, mettendosi alla sua sequela. Nel frattempo la sua salute continua a peggiorare, fino a renderla una malata terminale, etichetta che con imbarazzo quasi tutti i medici faticano a darle. Maria Chiara però sa di esserlo e vede sempre questi fatti alla luce di Dio, tanto da definirsi una privilegiata ai suoi occhi, perché chiamata a una vocazione chiara, quella della sofferenza.

IL "CAMMINO DELLA PREVIDENZA"


In questo tempo Maria Chiara paradossalmente trova forza in un Dio Padre che nulla fa mancare ai suoi figli e spende la sua vita a testimoniare l’amore di Dio nella sua vita in diverse occasioni. Dio le dona la grazia di compiere il “Cammino della Provvidenza” insieme alla sua amica fraterna Enrica, attraversando a piedi 115 km circa dalla Verna ad Assisi, senza soldi, cibo e altro e soprattutto con un tumore in corpo invalidante quindi senza certezza delle proprie forze fisiche.


LE TESTIMONIANZE


Vuole così provare quanto il Signore possa provvedere per lei sostenendola nel fisico e anche questa volta il Signore non l’ha delusa. Tra le varie testimonianze ricordiamo il 13 giugno 2014 a Roma, in occasione del secondo anniversario dalla morte di Chiara Corbella, l’8 dicembre 2014 ad Assisi, in Terra Santa (dove ritorna con i frati nel settembre del 2014) e in diverse altre varie occasioni in cui serviva la sua testimonianza.


LO "SPOSO" CRISTO


Maria Chiara ha trascorso gli ultimi due anni della sua vita a prepararsi all’incontro con il suo “Sposo”, tanto da lasciare un testamento spirituale in cui ha lasciato scritto anche indicazioni riguardanti il suo funerale. Quest’ultimo, celebrato nella Chiesa Madre di Sciacca il 16 Marzo 2015, è stato un gesto concreto e tangibile di una vita vissuta nella gioia di Cristo Risorto.


LA FESTA DI SCIACCA


Con l’esattezza il 16 marzo non si è trattato della celebrazione di un funerale, ma di una festa, la festa del Matrimonio Eterno di Maria Chiara che finalmente ha potuto abbracciare il suo Sposo tanto cercato e atteso. La sua morte è stata un evento per la città di Sciacca, che non aveva mai assistito a tanta gioia e tanta fede per un funerale.

"FRUTTO DI CHIARA CORBELLA"


Oltre i presenti del luogo, più di 70 giovani di tutta Italia, che avevano conosciuto Maria Chiara nelle varie testimonianze, ne hanno preso parte, festeggiandola durante l’ultimo saluto su questa terra.


Maria Chiara è salita al Padre il 13 Marzo 2015, esattamente 9 mesi dopo essersi definita un “frutto di Chiara Corbella” (testimonianza del 13 giugno 2014, durante l’anniversario della nascita in Cielo di Chiara), durante la Celebrazione Eucaristica, dopo essersi cibata del Corpo di Cristo e aver ricevuto la benedizione direttamente dalle mani di padre Vito, così come lei desiderava, morendo in comunione con Lui in un abbraccio eterno.




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